VIDEO | Pasqualino Perri è il responsabile dal 2011. Ad oggi son più di duecento i nuclei familiari che si rivolgono alla struttura che recentemente ha inaugurato anche spazi dedicati ai portatori di disabilità
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Anche ieri - come tutti i venerdì, che si sono succeduti a partire dal 2014 - una pagnotta calda ha trovato posto sulla tavola di 230 famiglie di Cosenza e del suo hinterland. Molto di più di un boccone da mettere sotto i denti.
Pasqualino Perri - sorriso gentile e anello rosario indossato sull’anulare sinistro - è responsabile di Casa San Francesco dal 2011: «La distribuzione del pane mantiene vivo, di settimana in settimana, il legame che ci unisce alle famiglie in difficoltà. È uno strumento che consente di entrare nelle loro case, recependone i bisogni».
I rapporti con Padre Fedele - fondatore dell’ex Oasi Francescana, da cui Casa San Francesco trae origine - sono ripresi e l’animo di Pasqualino Perri, chiamato a raccoglierne la pesante eredità, adesso è decisamente più leggero: «Padre Fedele viene a trovarci spesso e l’interlocuzione con il Paradiso dei Poveri (struttura realizzata dall’ex frate, ndr) è costante».
Quando monsignor Giovanni Checchinato, arcivescovo metropolita di Cosenza Bisignano, ha visitato per la prima volta Casa San Francesco, si è trovato di fronte a una realtà che, neanche lontanamente, avrebbe mai potuto immaginare: «Abbiamo approfittato della sua presenza - dice Pasqualino Perri, durante l’intervista realizzata negli studi di Cosenza Channel - per inaugurare i nuovi spazi dedicati ai poveri portatori di disabilità».
Le famiglie scappate dall’Ucraina e ospitate per alcuni mesi presso appartamenti nella disponibilità di Casa San Francesco sono andate via da un po’, ma ci sono altri venti di guerra che sono arrivati fin qui: «Abbiamo mandato in Terra Santa la metà delle offerte in danaro ricevute a Natale, perché la povertà non ha confini».
L’inverno finora è stato clemente, eppure tutti i posti letto ricavati all’interno del tendone messo su nel cortile di Casa San Francesco sono lo stesso tutti occupati. La stanzetta riservata a zia Anna, invece, per un po’ rimarrà vuota: «È una signora di 92 anni che ha scelto di trascorrere a Casa San Francesco gli ultimi anni della sua vita. Non ha nessuno, al di fuori di una nipote che vive a Firenze. C’aveva provato, zia Anna, a vivere con lei lontano da Cosenza. Ma un giorno è tornata, è mi ha chiesto di trovarle un posticino all’interno della nostra struttura. In seguito a una caduta, è ricoverata in ospedale, ma spero che possa tornare presto tra noi».