L’esperienza degli studenti delle scuole medie per la nona edizione del progetto. «Tutti hanno partecipato in maniera attiva e responsabile alla simulazione che ha abbracciato anche l’uso distorto dei social»
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Contro il bullismo, per il rispetto delle regole e per la legalità. Questo è il senso del progetto Ciak che anche quest’anno si è svolto presso il Tribunale di Lamezia Terme dove di fatto è stato simulato un vero e proprio processo. Il progetto giunto ormai alla IX edizione è stato ideato dal presidente Luciano Trovato e promosso dall’Associazione Ciak Formazione e Legalità.
Anche a Lamezia dunque, come accade in diversi tribunali italiani con la collaborazione dei Tribunali ordinari e minorili, delle Camere Minorili e dell’Associazione nazionale magistrati, i ragazzi delle scuole medie hanno avuto la possibilità di capire da vicino cosa sono e come si rispettano le regole della civile convivenza in una società sempre più complessa come la nostra. È una buona pratica che consente i giovanissimi di approcciare alla legalità maturando il senso del rispetto per gli altri.
Quest’anno, fanno sapere gli organizzatori «la classe coinvolta è stata la IIB della Scuola Secondaria di Primo grado del plesso di Nocera Scalo dell’Istituto Comprensivo Falerna-Nocera. Gli alunni sono stati entusiasti di aderire al progetto e hanno dimostrato, per tutta la durata delle attività, una partecipazione attiva e responsabile, immedesimandosi nei vari personaggi interpretati. Ciascun ruolo si è rivelato necessario e indispensabile per la riuscita della simulazione. I ragazzi hanno avuto modo di respirare l’aria del rigore che si avverte all’interno dell’aula di un Tribunale e di vivere un’esperienza che difficilmente potranno dimenticare. La scuola, partecipando al progetto, ha inteso perseguire gli obiettivi di legalità e rispetto delle regole da trasmettere agli alunni e ha permesso loro di operare una riflessione su tematiche sempre attuali, quali i rischi dovuti ad un uso distorto dei social, l’importanza delle relazioni interpersonali, la tolleranza verso gli altri e il rispetto reciproco».
Le attività sono state realizzate e coordinate dai docenti Giuseppina Maio, Antonio Macchione, Pina Mercurio e Marilena Soluri. «Lodevole – continua la nota - è stato l’aiuto e la collaborazione dei genitori degli alunni coinvolti che hanno supportato i docenti nella realizzazione di un progetto così significativo per la comunità. Gli interventi formativi sono stati autorevolmente guidati da Caterina Berlingieri, avvocato vice procuratore onorario presso il Tribunale di Vibo Valentia e dalla Rosanna Pianini, psicologa e psicoterapeuta dell’Asp di Cosenza, nonché Segretaria Aimmf di Catanzaro. La Dirigente dell’Istituto comprensivo “Falerna-Nocera” Rosaria Calabria ha favorito, supportato e promosso questa iniziativa destinata a sensibilizzare la comunità scolastica sulle delicate tematiche del bullismo e del cyber-bullismo».