L'Osservatorio congressuale forense cita il caso di Castrovillari dove nei giorni scorsi le udienze sono state sospese per la rottura dell'impianto di riscaldamento: «L'Italia è disseminata di strutture inadeguate e spesso pericolose»
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
«C'è una cattiva gestione delle strutture dove quotidianamente si amministra la giustizia. Nelle ultime settimane le gravissime criticità emerse ci fanno riflettere: i palazzi di giustizia sono spesso ubicati in strutture inadeguate, con uffici inospitali e, in qualche caso, addirittura insalubri e pericolosi. Un problema talmente grave che rischia di causare la paralisi della giustizia».
A lanciare l'allarme è l'Organismo congressuale forense che sollecita la politica a intervenire concretamente e presto, per incrementare e spendere i fondi destinati alla giustizia dal Pnrr, senza più alcuna esitazione. «I fatti delle ultime settimane riguardano il tribunale di Castrovillari e di Ragusa: nel primo caso la rottura dell'impianto di riscaldamento ha determinato la sospensione dell'attività giudiziaria per almeno dieci giorni; nel secondo c'è stata la temporanea chiusura degli uffici giudiziari ospitati nel palazzo ex Ina per il crollo di alcun controsoffitti . Ma queste emergenze sono state precedute da altre ancora più gravi».
Il caso | Fa troppo freddo, il tribunale di Castrovillari sospende le udienze: protestano gli avvocati
«A giugno dell'anno scorso a Bergamo è svenuto un magistrato che è stato trasportato in ospedale in ambulanza per il prolungato mancato funzionamento dell'aria condizionata. A Bari, a settembre del 2022 un crollo nell' Aula magna della corte di appello ha provocato il ferimento di un assistente giudiziario che ha perso una falange. E altri crolli si sono verificati, sempre l'anno scorso nel tribunale di Catania e in quello di Nocera Inferiore, poco prima dell'inizio delle udienze. Allagamenti ci sono stati nei tribunali di Messina e Grosseto: in questo ultimo caso l 'acqua ha fatto saltare l'impianto elettrico».
«Le precarie condizioni in cui versa l'edilizia giudiziaria, il disagio evidente in cui tutti gli operatori della giustizia sono costretti a lavorare è noto da tempo ed è evidente che è giunto il momento di investire, di utilizzare i fondi del Pnrr anche e soprattutto per l'edilizia giudiziaria. Non sarà possibile attuare alcuna riforma - avverte l'Ocf- se i luoghi dove lavorano gli operatori del diritto permangono pericolosi e fatiscenti, se vi è assenza totale di manutenzione degli edifici giudiziari, se è quotidiano il disagio in quasi tutti i tribunali italiani»