VIDEO | Dibattito organizzato dal Rotary Club Al Mantiah sui temi trattati nel libro dell'ex ambasciatore Cosimo Risi: «La speranza dai negoziati, l'accordo di Oslo fu un momento magico, bisognerebbe tornare ad allora»
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Iniziativa nobile quanto "coraggiosa" quella del Rotary Club Al Mantiah di Amantea. In un’afosa serata agostana il club service presieduto da Pasquale Piraino ha organizzato un momento di riflessione sul sanguinoso conflitto in Medioriente.
Il dibattito, moderato dal giornalista di LaC Nico De Luca, si è svolto nel chiostro della chiesa di San Bernardino, uno dei luoghi più belli, storici, architettonici e religiosi della cittadina sul basso Tirreno cosentino.
Rischio assuefazione
Ospite d’onore della serata l'ex ambasciatore oggi scrittore e docente universitario Cosimo Risi il quale ha parlato del suo libro "Terre e guerre di Israele".
«Abbiamo ben due guerre in corso – ha detto il diplomatico rotariano – in Europa quella tra Russia e Ucraina e l'altra in Medioriente. Quella del Medioriente è una guerra che ha prodotto una sorta di assuefazione, perché dura da quando fu fondato lo stato di Israele, e cioè dal 1948».
Alla serata hanno preso parte diversi Club provenienti dal territorio (Paola, Reventino, Lamezia Terme, Mendicino, Belvedere) sensibili alla tematica che ispira uno dei valori cardini rotariani, la concordia dei popoli che si traduce nella pace.
Tavoli lontani
«Oggi la pace in Medioriente si gioca anche su tavoli più lontani, quelli di Teheran e addirittura di Washington – ha aggiunto Risi – in America perché è in pieno svolgimento la campagna presidenziale ed in Iran perché li vogliono vendicarsi dell’omicidio di Haniyeh, leader di Hamas».
Deus ex machina del dibattito il past governatore Francesco "Ciccio" Socievole, che ha guidato il distretto Calabria in un recente mandato. A portare il saluto della governatrice attuale Maria Pia Porcino è stato l'assistente Manlio Paonessa.
A chi fa comodo il conflitto
«Il Rotary opera affinché attraverso l'incontro fra persone che non si conoscono si possa sviluppare un dialogo perché nel momento in cui si sviluppa il dialogo cessano di esistere le divergenze - ha detto il Training District 2102 - il popolo non vuole questa guerra, il popolo non vuole questo spargimento di sangue. Secondo me, secondo noi – ha aggiunto Socievole – il conflitto è voluto da chi governa per interessi prettamente politici e di leadership mondiale».
Il libro di Risi mette insieme una serie di articoli pubblicati dal diplomatico salernitano nell’ultimo settennio 2017-2024 con una cadenza interessante ed a tratti godibile rispetto all’austerità ed alla gravità del tema trattato.
Speranza-negoziati
«Ci sono dei negoziati in corso grazie a dei mediatori, Qatar, Stati Uniti ed Egitto – ha detto ancora alla platea - per liberare gli ostaggi che sono ancora in mano di Hamas, quelli vivi almeno, e per il cessate il fuoco a Gaza. Nel 1993 a Oslo ci fu un accordo di reciproco riconoscimento fra l'autorità palestinese e Israele: fu un momento magico nelle relazioni fra i due popoli. Auspico fortemente che si ritorni a quella magia».