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ROSARNO (RC) - Dopo 4 anni, la battaglia intrapresa dalla Coldiretti, ha dato i frutti sperati. In Italia sarà proibito vendere bevande con l’etichettatura di aranciata se queste non contengono almeno un quinto di succo d’arancia.
La norma “salva Rosarno”- Lo ha deciso ieri la camera dei deputati che ha approvato all’interno della “Legge Comunitaria”, la norma che innalza la percentuale di succo di arance nelle bevande prodotte e commercializzate in Italia, portandola, dal 12 al 20%. Una buona notizia sia per gli agricoltori di arance che potranno aumentare gli introiti , che per i consumatori finali, giovani per lo più, che consumeranno più frutta.
L’iniziativa nel 2010- “non lasciamo sola Rosarno-coltiviamo gli stessi interessi” fu avviata dalla Col diretti calabrese nel 2010. Sin da subito il progetto fu sostenuto dalle amministrazioni comunali a livello regionale ma anche nazionale. Un’unione di intenti che ha portato ieri all’approvazione della nuova norma. In particolare sono previsti 200 milioni di chili di arance all'anno in più che saranno consumate dai 23 milioni di italiani che bevono bibite gassate.
La soddisfazione della Coldiretti - “Una battaglia – afferma un soddisfatto il presidente di Coldiretti Calabria, Molinaro – che ci pone all’avanguardia nella indispensabile lotta per cambiare norme antistoriche ed avere l’indicazione di origine in etichetta che vuole la stragrande maggioranza dei cittadini e trova ostacoli solo dalle potenti lobby industriali”.