Se n'è parlato a Pizzo nel corso di un incontro in cui sono stati snocciolati i dati degli ultimi anni: dal 2020 presenze quadruplicate per il percorso inserito dal Time tra le 50 mete più belle al mondo. Lungo i suoi 55 chilometri dallo Ionio al Tirreno nate diverse attività economiche
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Il racconto di Pietro Arena, che nel suo bar di Soverato accoglie i camminatori che si accingono a intraprendere il Cammino Kalabria coast to coast fino a Pizzo. Quello di Cecilia Bilotta e Raffaele Nisticò che, a Petrizzi, hanno realizzato La casa del Dharma e ospitano i camminatori all’interno di una tradizionale yurta, tenda propria dei popoli nomadi dell’Asia. E poi Roberto Galati, titolare dell’agriturismo I casali di Postaglianadi di San Vito sullo Jonio, che ha realizzato nuovi posti letto nella sua struttura vocata all’agricoltura biologica, e Doris Schmuts che, a Pizzo gestisce il B&b Il vicolo a pochi passi dal castello angioino gestito dalla Cooperativa Kairos, guidata da Francesco Pascale, dove i camminatori terminano il loro viaggio da costa a costa e ritirano il Testimonium ad impresa compiuta.
Si è incentrato su queste testimonianze dirette di microeconomia e pratiche virtuose, nate o incrementate dal flusso di camminatori del Kctc, l’evento “Turismo a passo lento. Il fenomeno del Cammino Kalabria coast to coast tra destagionalizzazione, sviluppo sostenibile e microeconomia”, che si è tenuto al Palazzo della Cultura di Pizzo su iniziativa dell’associazione Kalabria trekking, che del cammino tra le due coste da Soverato a Pizzo, nel punto più stretto della Calabria, è ideatrice.
Un incontro che ha chiamato a raccolta anche le Istituzioni per ragionare dei processi virtuosi che scaturiscono da un approccio sostenibile, lento e contemplativo ad un turismo lontano dai flussi dell’industria balneare, ma più attento alla storia, alle tradizioni, alla cultura dei luoghi attraversati a passo lento nel cuore delle aree interne della Calabria. Con un occhio alla destagionalizzazione e alla diversificazione dell’offerta. Un mezzo concreto, è stato detto a più riprese, anche per contrastare lo spopolamento cui sono soggetti i piccoli centri calabresi.
Sul punto si sono soffermati, oltre ai piccoli imprenditori già citati che hanno visto le proprie attività ricettive meta di un numero crescente di camminatori negli ultimi quattro anni, il presidente di Kalabria trekking Lorenzo Boseggia, il commissario straordinario del Parco naturale regionale delle Serre Alfonso Grillo, il presidente del Gal Terre vibonesi Vitaliano Papillo e il dirigente del Settore Turismo della Regione Calabria Cosimo Carmelo Caridi. Ai lavori, moderati dal capo redattore di LaC News24 Stefano Mandarano, hanno portato il proprio saluto i sindaci di Pizzo, Sergio Pititto, e Monterosso Calabro, Antonio Lampasi, nonché il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, tra i promotori della legge per il riconoscimento dei cammini d’interesse regionale della Calabria. Significativa, altresì, la testimonianza di Gabriela Gierejko, camminatrice polacca trapiantata a Torino che proprio ieri ha concluso la tre giorni di cammino tra Jonio e Tirreno nel punto più stretto della regione.
Il potenziale del cammino sul piano dei flussi turistici e del contributo all’economia del territorio è stato diffusamente esposto nella fase iniziale dal presidente Boseggia. Più che quadruplicate le presenze di camminatori dal 2020 (anno in cui il Kctc è stato ufficialmente aperto), quando sono stati circa 300 gli escursionisti a percorrerlo. Nel 2023 si è raggiunta quota 1.200 presenze, mentre l’anno in corso lascia intravedere un agevole superamento di tale soglia, visto che alla data odierna a percorrerlo sono stati già in circa 600.
Diversificata la provenienza: se in larga maggioranza si tratta di camminatori provenienti da tutte le regioni italiane, arrivi in aumento si registrano anche dal resto d’Europa, dall’Asia e dall’America. E non sono mancati negli anni passati anche visitatori provenienti dall’Australia. Su questo dato molto incide la notorietà internazionale del cammino, divulgata soprattutto attraverso i social media da influencer, giornalisti di settore e travel blogger che l’hanno percorso, per un picco di visibilità raggiunto nel 2022 quando il Kctc è stato inserito dal prestigioso Time tra le 50 destinazioni al mondo da non perdere.
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Indicativo il dato della destagionalizzazione che vede presenze di camminatori in tutti i mesi dell’anno. Ma a colpire è soprattutto l’incremento di strutture convenzionati nei centri attraversati dal cammino e la relativa crescita dell’offerta di posti letto. Emblematico il caso di Monterosso, dove dalle due strutture convenzionate nel 2020 (per un totale di 16 posti letto) si è passati a 9 strutture e ben 65 posti letto nel 2024. Incrementi importanti anche a San Vito, Petrizzi e Pizzo. In quest’ultimo centro si è passati da una sola struttura convenzionata nel 2020 alle attuali 25, per un totale di 123 posti letto. Non solo B&b, tuttavia. Nuove attività e figure professionali sono sortelungo i 55 chilometri del Kctc come Home restaurant, servizi di trasporto persone/bagagli, servizi di cibo da asporto, posti tenda, guide turistiche ed escursionistiche. Piccole imprese e attività destinate ad incrementare con l’aumento dei flussi di camminatori, favorito anche dalla presenza dell’associazione Kalabria trekking e del Kctc nelle principali fiere di settore, grazie anche al sostegno della Regione Calabria, e negli eventi dedicati come la conferenza “L'Italia dei Cammini” che si terrà il prossimo mercoledì 19 giugno a Palazzo Giustiniani, a Roma.
Entusiasti i commenti delle autorità presenti che, ciascuno per la propria parte, hanno manifestato apprezzamento e garantito sostegno all’iniziativa di Kalabria Trekking. Così, se il sindaco di Pizzo Pititto, ha sposato a pieno lo spirito del Kctc e proposto la concessione di una sede per le attività di supporto, il collega Lampasi di Monterosso ha manifestato gratitudine all’associazione e al suo presidente per aver indicato alla sua comunità un modello di sviluppo sostenibile da contrapporre allo sfruttamento della montagna a fini diversi, come quello legato all’energia eolica.
Pieno sostegno anche dal consigliere regionale Lo Schiavo, il quale si è detto fermamente convinto che il turismo lento e destagionalizzato possa rappresentare un modello virtuoso per contrastare l’impoverimento e l’isolamento delle aree interne. Di sinergie e alleanze positive ha parlato il commissario Grillo che si è soffermato sul valore della tutela ambientale e del paesaggio, garantendo piena collaborazione alle attività dell’associazione. Così come ha fatto il presidente del Gal Papillo che ha messo l’accento sulle misure finanziarie che incentivano la diversificazione delle attività agricole verso modelli che integrino produzione e ricettività. Infine, il dirigente Caridi ha illustrato il lavoro messo in atto dalla Regione per la destagionalizzazione e la diversificazione dell’offerta turistica calabrese, indicando il Kctc e le economie da esso scaturite come un modello di riferimento da seguire in maniera sempre più convinta e strutturata.