Il botta e risposta vede al centro la bozza di progetto di Anas. L'esponente di Forza Italia invita al confronto immediato tra tutti i soggetti istituzionali interessati, la replica del primo cittadino: «Non tutela gli interessi del territorio»
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Come spesso accade nella gestione delle opere pubbliche si va da un eccesso all’altro: o si attende un cinquantennio o tutto e subito, mai una via di mezzo. È quello che sta accadendo sulla bozza di progetto che Anas ha predisposto per il tratto Sibari-Rossano che dovrà essere discusso in sede di conferenza di servizi. Qui l’amministrazione comunale di Corigliano Rossano aveva chiesto più tempo al fine di verificare l’elaborato e poi pronunziarsi con eventuali osservazioni. Anas intende andare per la sua strada ed ha trovato la sponda in queste ore della senatrice Rosa Abate (Gruppo misto). Un nuovo scontro domenicale sul punto si registra tra la neoconsigliera regionale Pasqualina Straface (Fi) e il sindaco Flavio Stasi in un botta e risposta che non promette nulla di buono rispetto alla necessità che, sui grandi temi, non dovrebbero sussistere steccati o divisioni.
Per la Straface è «inaccettabile qualsiasi rinvio, lungaggine e ambiguità da parte di chi, pur avendo avuto molto tempo finora a disposizione, continua ad isolare istituzionalmente la città di Corigliano Rossano». La proposta dell’esponente azzurro è quella di aprire un immediato confronto tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti (amministrazione, Anas, Rfi), «ma che questo non sia il pretesto per evitare di assumere posizioni univoche e chiare, forse perché alle prese con beghe interne e distanti dalle reali esigenze della popolazione». Dopo una lunga ricostruzione della vicenda, la Straface accusa l’amministrazione comunale di essere stata tardiva nella richiesta di integrazione e che le osservazioni avrebbe dovuto chiederle nell’aprile del 2021: «È il momento di esseri seri, la Ss 106 non può ulteriormente attendere il tira e molla del sindaco Stasi».
Stasi: «La Straface non è informata»
In serata è pervenuta la replica del primo cittadino che si dice «rammaricato dal fatto che il primo comunicato ufficiale del neoconsigliere regionale Straface sia stato sostanzialmente scritto sotto dettatura ed a tutela degli interessi di Anas e non del territorio che dovrebbe rappresentare».
Per l’amministratore, la consigliera disconosce i fatti ricordando che l’attenzione del governo Stasi sulla tratta interessata nasce dal 2019 quando si venne a conoscenze delle proposte di Anas, la cui società decise «deliberatamente di andare contro la volontà dell'amministrazione (quindi anche delle ex amministrazioni di Corigliano e Rossano) lavorando ad un'altra ipotesi, presentata ad aprile dell’anno in corso, con una striminzita bozza su carta, profondamente insufficiente dal punto di vista tecnico e politico, ovviamente, tali lacune, furono puntualmente rilevate e comunicate ai diretti interessati, in tutte le occasioni di confronto, formali e informali».
Secondo Stasi «Anas era convinta di trovare amministrazioni comunali con l'anello al naso che avrebbero accettato supinamente qualsiasi proposta, anche la più devastante, pur di poter gestire un'operazione milionaria di questo tipo. Basta andare un po' a nord di Corigliano-Rossano per notare come il raddoppio della Ss 106, realizzato praticamente sulle spiagge, abbia sì raggiunto l'obiettivo di realizzare l'opera, ma abbia contestualmente distrutto l'economia locale».
L’amministratore va giù duro e parla di «inutile» convocazione della conferenza dei servizi, considerata «l'insufficienza anche formale della documentazione fornita». Si contestano nel merito alcune ipotesi progettuali nella tempistica (la realizzazione di un ponte) e l’attraversamento dell’area urbana di Corigliano Rossano altamente discutibile. Il sindaco Stasi rinnova la proposta di un ulteriore tavolo di confronto al quale coinvolgere anche Rfi: «Per noi la tempistica è tutto, abbiamo diritto ad una strada moderna in tempi brevi senza se e senza ma».