Su Facebook, il post di Roberto Occhiuto di tre giorni fa, galleggia ancora con i complimenti alla Cnn per la programmata puntata di “Searching for Italy” dedicata alla Calabria (in onda da ieri sul canale Usa). Dopo il nostro articolo sulla sortita di Stanley Tucci (protagonista dello show) nel salotto della giornalista Christiane Amanpour, i commenti degli utenti sotto quelle righe hanno cambiato decisamente tenore.

«Calabria? Corrotta e con pochi turisti»

Tucci (di lontane origini marzesi), senza peli sulla lingua, alla domanda della Amanpour: al di là della cucina che cosa ti ha colpito della Calabria? Risponde che si tratta della terra più povera e corrotta del Paese. In Calabria – rimarca l’attore - non c’è turismo neanche d’estate e se qualcuno la visita è solo per una questione di radici. Tucci non sorvola neanche sugli aspetti che riguardano i fenomeni criminali e spiega alla giornalista come la mafia in Calabria la faccia da padrone e che viaggiando in auto non è raro incontrare (anche in parte della Puglia) strutture non finite pagate con soldi risucchiati chissà dove.

Il neo senatore: «Riassunto sbagliato di chi vuole fare business»

L’intervista ha spaccato il pubblico suscitando un fuoco di polemiche: c’è chi dice che ha ragione Tucci e c'è chi, invece, difende la Calabria in una sorta di autodifesa immunitaria. Tra questi Fausto Orsomarso, neo senatore e già assessore regionale al Turismo, che dalla sua pagina fb di ingoiare il rospo non ci pensa proprio e scrive un piccatissimo post appellando Stanley Tucci come «quel calabrese famoso che ha voluto riassumere con superficialità e pregiudizio quella che era la sua terra dei padri». E ancora. «Un riassunto banale – scrive - una fotografia dei punti di debolezza che conosciamo ed anche per questo stiamo producendo tanto lavoro mai visto prima. Ma è un riassunto sbagliato di chi ovviamente è venuto a fare business (il suo business) e a ricercare pezzi di racconto che fanno pubblico per la sua trasmissione come in un film di Martin Scorsese. La sua Calabria lo ha accolto, io in verità non sono andato perché non accompagno quello che non abbiamo programmato noi se non conosco gli obiettivi e gli investimenti di quello che serve alla nostra terra».

La Calabria Film Commission, che dipende dall’assessorato al Turismo, invece lo ha invece accompagnato garantendo, a maggio scorso, insieme alle municipalità, il supporto tecnico e logistico nella fase di preparazione (come si legge sulla pagina ufficiale della Fondazione) con tanto di post Instagram di "benvenuto in Calabria Stanley Tucci". Insomma, doveva essere una messa in onda trionfale, e invece no, ecco un colpo di scena degno di un film americano (per alcuni un colpo basso e basta). Al di là del baccalà e delle zeppole, è chiaro che a Tucci la Calabria è rimasta, evidentemente, un po’ sullo stomaco.