Il governatore ff senza freni in diretta radio contro il Ddl Zan e le associazioni arcobaleno, la risposta di Eos Cosenza e del suo neo presidente Gaudio: «Certe parole fanno male come le violenze fisiche»
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Non certo un metodo Montessori suggerisce Spirlì, ma qualcosa che somiglia più a quei film di riformatori di inizio secolo dove gli insegnamenti si inculcavano a cinghiate nella schiena. «Se dovessi avere un figlio omosessuale e lo vedessi su un carro del Gay Pride lo prenderei a calci nel culo con gli anfibi e lo accompagnerei a casa e gli spiegherei cosa significa essere omosessuali con dignità, senza bisogna di diventare un deficiente su un carro».
Così Spirlì ha espresso il suo punto di vista in diretta, durante la seguitissima trasmissione di Radio24 La Zanzara. Il presidente ff. della Regione Calabria, non nuovo a dichiarazioni all’arsenico sul mondo gay, ha sparato anche contro il Ddl Zan, osteggiato soprattutto dai leghisti, accusandolo di essere solo un mezzo per arricchire le associazioni. «Se mi chiameranno in audizione sulla legge Zan, ci andrò sicuramente per esprimere il mio dissenso. Gli omosessuali possono avere la giornata dell’orgoglio dove possono offendere chiunque, sopra i carri c'è gente travestita da prete o da suora col culo di fuori. Loro possono offendere la religione. Devono starsene a casa e vivere l’omosessualità come le persone serene, a casa, in silenzio e a farsi le proprie cose in tranquillità. L'omosessuale non è un essere speciale, è un essere normale come tutti gli altri, appartiene all’umanità. Il Gay Pride mi ha sempre fatto schifo, una carnevalata inutile che non è mai servita a niente e a nessuno».
«Le parole presidente ff pesano come pietre»
Una dichiarazione che ha immediatamente fatto scattare la reazione del neo presidente di Eos Arcigay Cosenza, Cristian Gaudio (succeduto a Lavinia Durantini): «È inaccettabile che il presidente della Regione Calabria intimi a ragazze e ragazzi, donne e uomini, di restare zitti e buoni, chiusi nelle loro camerette, di nascondersi, vergognarsi di essere semplicemente loro stessi. Perché le parole sono atti politici che possono fare male tanto quanto le violenze fisiche e se noi abbiamo le spalle grandi, forgiate da tante battaglie, per altri può non essere cosi. Ed è per loro che noi non smetteremo di combattere». Ancora una volta Spirlì, dimentica la posizione che occupa e con un lessico da pancia bassa fa parlare di sè usando argomenti che già in passato avevano fatto discutere non solo per i temi ma anche per i modi.
Contro ogni discriminazione
A Cosenza intanto, all'indomani dell'elezione del nuovo direttivo Arcigay, si punta sempre di più sull’inclusività con un gruppo che Arcigay dedicherà alle politiche trans con l'istituzione di uno sportello per i migranti lgbtqia+ e uno sportello per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Le politiche del nuovo direttivo saranno di natura intersezionale perché «non si può combattere contro l’omobilesbotranfobia senza opporsi a ogni forma di discriminazione basata su sesso, razza, religione, disabilità e qualsiasi altra diversità».