Sensibilizzare l'opinione pubblica su quanto sta accadendo in Iran e sulle ingiustizie subite dal genere femminile, è questo il senso della mostra fotografica dal titolo provocatorio “Le donne che leggono sono pericolose”, organizzata dalla Biblioteca delle donne di Soverato nell'ambito dell'iniziativa, articolata in quattro giornate attraverso dibattiti, proiezioni di film, mostre, musica e performance teatrali, “Donne Vita e Libertà”.

«È una sensibilizzazione a favore delle nostre sorelle iraniane nata nel momento in cui abbiamo visto acuirsi il problema del divieto allo studio – ha spiegato la presidente del sodalizio, Paola Nucciarelli –, in virtù del fatto che le donne si sarebbero autodeterminate studiando e perciò quando le donne leggono, per alcune persone possono diventare pericolose perché pensano e decidono con la propria testa».

Una battaglia comune per la libertà

Una responsabilità collettiva dunque, una battaglia che riguarda tutti, quella delle donne iraniane che come ha ribadito nel suo intervento l'analista e reporter di guerra e giornalista del network LaC, Giusy Criscuolo, ha un obiettivo preciso: «Purtroppo è una lotta che stanno facendo ad armi impari perché il mondo è concentrato su tutt'altro luogo e queste persone stanno lottando da sole per raggiungere un'indipendenza che in realtà già avevano guadagnato in quanto a diritti, libertà, alla scelta di poter girare con un hijab».

«Ora - ha aggiunto - ci sono stati dei cambiamenti di cui non si parla ma sono addirittura in atto delle proposte di legge che riguardano non solo le pressioni sull'hijab ma anche sulla castità. Vogliono eliminare la figura della donna ed è una cosa impossibile perché in Iran le donne sono ovunque, nella politica, nella televisione. Quindi il messaggio che io voglio lanciare è che bisogna continuare a lottare ma lottare conoscendo perché solo in questo modo si possono ottenere i diritti di cui abbiamo bisogno».