Da decenni si discute della possibilità di realizzare l'importante infrastruttura. Ne parleremo questa sera a partire dalle 21 su LaC
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Torna questa sera l'appuntamento con Rinviata a giudizio, il format condotto da Franco Laratta in onda alle 21 su LaC. Questa volta "sotto inchiesta" metteremo il ponte sullo Stretto.
Da quando è stata fondata la società Stretto di Messina (nel 1979) a oggi, si stima che il ponte fantasma ci sia già costato oltre 1 miliardo di euro. Per cosa? Studi e progetti di fattibilità messi in piedi nel tempo, penali versate, consulenze e movimenti oscuri di denaro mai chiariti (indagò anche l’Antimafia), incarichi e cantieri avviati ma mai portati avanti.
Ma collegare Messina a Reggio Calabria è sempre stato un sogno, forse un’illusione, tanto caro perfino agli antichi romani, che pare abbiano realizzarono un primo collegamento legando un numero enorme di botti, a due a due, con altre tavole, realizzando un ponte di legno galleggiante. Storia o leggenda? Chissà!
Dopo gli antichi romani, l’idea del ponte sullo Stretto torna durante il Medioevo.
Nel IX secolo è Carlo Magno a pensarci, ma la complessità dell’opera lo fa desistere praticamente subito.
Così pure i normanni con Roberto il Guiscardo. Fino ai Borboni che provarono a realizzare il sogno. Ma niente.
La soluzione del ponte sommerso viene fuori nel 1870: un lungo tunnel a circa 30 metri sotto il fondo del mare.
Un progetto moderno, anche se con la tecnologia dell’epoca risulta irrealizzabile.
Nel ‘900, con la prima e nella seconda repubblica, ogni governo ha riproposto il Ponte, per lo più come pura propaganda elettorale. Fino ai giorni nostri, fino alle recentissime elezioni. Ma, per l’appunto, è solo propaganda.
Questa sera a Rinviata a giudizio Il Ponte sullo Stretto. Il ponte delle illusioni.
Ma veramente, come afferma Salvini: «Costa più non farlo che farlo. Creerebbe oltre 100mila posti di lavoro»?
Questa sera alle 21 su LaC Tv, canale 11 del digitale terrestre, 411 TivuSat e 820 Sky.
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