VIDEO | La nuova clausola obbliga alla permanenza per tre anni nella sede di immissione in ruolo e così molti preferiscono un incarico di supplenza, lasciando scoperte le cattedre nelle regioni settentrionali (ASCOLTA L'AUDIO)
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Cattedre scoperte al Nord Italia e insegnanti del Sud Italia che rinunciano ad inseguire il sogno della stabilizzazione, preferendo un incarico da supplente. È l'effetto del vincolo triennale alla mobilità che è entrato in vigore a partire da questo anno scolastico. «L'anno scorso i docenti calabresi erano molto più propensi a spostarsi negli istituti scolastici del nord Italia per raggiungere il sogno dell'immissione in ruolo perché avevano la possibilità concreta di poter fare domanda» spiega Luca Scrivano, responsabile Uil Scuola.
Il vincolo, imposto per legge e previsto nel contratto obbliga, infatti, i docenti alla permanenza per almeno tre anni nella sede di immissione in ruolo. Una circostanza che, assieme al caro vita nei grandi centri del nord Italia, sta scoraggiando i trasferimenti da Sud a Nord degli insegnanti, che invece avvenivano negli anni scorsi. «Fino allo scorso anno siamo riusciti ad ottenere una mobilità senza vincoli, anche per le assegnazioni provvisorie - aggiunge il sindacalista -. A partire da quest'anno il vincolo è previsto per legge ed inserito anche nel contratto, una decisione che riteniamo gravissima e ragione per la quale noi non abbiamo firmato il contratto come Uil federazione Rua».
«Come si può facilmente constatare - precisa - molte cattedre nelle scuole del nord sono rimaste scoperte». Al contrario, molti insegnanti calabresi hanno preferito un incarico di supplenza non potendosi permettere un trasferimento per tre anni in regioni il cui costo della vita è altissimo. Anche quest'anno la definizione degli organici della scuola difficilmente sarà completata entro l'1 settembre.
«Auspichiamo un inizio regolare ma purtroppo constatiamo nei vari uffici territoriali la ripetizione di quasi tutte le operazioni e delle assegnazioni provvisorie. Dobbiamo spendere una buona parola per l'amministrazione - spiega il sindacalista - che sta svolgendo un ottimo lavoro ma il sistema oppone qualche ostacolo. Il primo settembre non potrà iniziare regolarmente l'anno scolastico sia per i docenti che per il personale Ata che sconterà gravi difficoltà essendo in numero ridotto e per le esigenze della scuola non sono sufficienti».
«Noi come Uil Scuola abbiamo sempre chiesto la trasformazione degli organici di fatto in organici di diritto, consentendo così delle operazioni di immissione in ruolo molto più fluide e una legge ad hoc per l'assunzione del personale Ata. Parliamo di organici ridotti soprattutto per i collaboratori scolastici ma anche le segreterie che hanno in carico operazioni complesse da dover svolgere all'avvio dell'anno scolastico».
Difficoltà che con ogni probabilità si amplificheranno a partire dal prossimo anno a causa del dimensionamento scolastico: «Faccio un esempio, nella città metropolitana di Reggio Calabria saranno cancellate 17 istituzioni scolastiche, bisognerà assumere decisioni molto forti e che riguarderanno, di conseguenza, anche la riduzione dell'organico».