The Day After è l’ultimo brano del giovane chitarrista: «Ho voluto esplorare la struttura modale e le sonorità doriche, cercando di dare alla chitarra una voce unica, quasi orchestrale. È stata un’occasione per superare i confini stilistici del rock e del jazz»
Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Il nuovo singolo del chitarrista calabrese Giorgio Caporale è un’intensa esperienza sonora, un dialogo intimo tra chitarra e pianoforte, che, rappresentando due personalità distinte, riflettono ed esplorano varie possibilità tonali e armoniche, per poi concedersi un’esplosione di energia e disaccordo. I due strumenti sembrano litigare in un confronto serrato, con rapide scale e dissonanze che creano una sensazione di conflitto, finché la musica si addolcisce raggiungendo l’accordo di una pacata riconciliazione.
Giorgio Caporale è molto apprezzato per il suo approccio sperimentale alla musica, sempre alla ricerca di nuove sonorità e di un’espressione personale.
Giorgio Caporale proprio in questi giorni torna a imporsi sulla scena musicale italiana con The Day After. Un dialogo fra chitarra e pianoforte.
«Sì, con The Day After ho cercato di creare una conversazione musicale che fosse intensa e riflessiva, sfruttando il dialogo tra la chitarra e il pianoforte. Questo brano rappresenta una sintesi del percorso intrapreso con i tre singoli precedenti, ma con una profondità e una complessità maggiori. Ho voluto che la chitarra portasse in primo piano l’essenza di un’orchestrazione interiore, in cui i fiati sono evocati dal timbro e dalla dinamica delle corde. È un percorso che si sviluppa lentamente, crescendo e poi placandosi, come un respiro ritrovato»
Giorgio è molto apprezzato per l’approccio sperimentale alla musica.
«Credo che la sperimentazione sia fondamentale per scoprire nuovi linguaggi e nuove sfumature nella musica. Con The Day After, ho voluto esplorare la struttura modale e sonorità doriche, cercando di dare alla chitarra una voce unica, quasi orchestrale. È stata un’occasione per superare i confini stilistici del rock e del jazz, mantenendo al contempo l’immediatezza e l’intensità emotiva che caratterizzano il mio percorso».
E vediamo quali sono le fonti di ispirazione.
«Le mie ispirazioni sono molteplici e vanno oltre la musica. Trovo ispirazione in elementi della natura, in emozioni profonde e persino in immagini visive. Musicalmente, sono affascinato dalla struttura e dall’improvvisazione del jazz, così come dall’energia del rock. In The Day After, ho voluto evocare una sensazione di “respiro ritrovato”, come la lotta per emergere in superficie dopo essere stati a lungo sott’acqua. È un’ispirazione che unisce ricerca interiore e spinta a superare i propri limiti„.
La chitarra di Giorgio guida un percorso musicale strutturato, accompagnato dalle note del pianoforte di Lucio Ranieri.
«Assolutamente, con Lucio Ranieri al pianoforte abbiamo costruito un dialogo profondo che esplora una gamma di emozioni. La chitarra è il filo conduttore, una guida che si intreccia con le note di Lucio in un viaggio che porta chi ascolta dalla calma all’intensità e viceversa. È un percorso che richiede ascolto e concentrazione: i nostri strumenti si rispondono, a volte si fondono, altre volte si distanziano, creando un’atmosfera che oscilla tra tensione e tranquillità».
Definite le date dei concerti per il prossimo futuro
«Sì, stiamo organizzando delle date per portare The Day After e gli altri brani in una versione live. Sarà l’occasione per presentare questo dialogo musicale con l’intensità del contesto dal vivo, dove il pubblico potrà immergersi nell’atmosfera del brano e sperimentare quel crescendo emotivo in tempo reale. È un progetto che punta alla connessione e all’ascolto condiviso, quindi spero di potervi aggiornare presto sui prossimi concerti!»