Mentre la riforma scolastica ridisegna la rete degli istituti, aumentano le criticità per studenti e personale. Il nuovo assetto solleva dubbi sulla reale efficacia della razionalizzazione
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Il dimensionamento scolastico in provincia di Reggio Calabria ha portato alla soppressione di numerose autonomie scolastiche, generando un'ondata di reazioni contrastanti. Se l’obiettivo dichiarato era ottimizzare le risorse e garantire un sistema più efficiente, la realtà sta rivelando problematiche che stanno mettendo a dura prova il mondo della scuola, soprattutto nelle aree più fragili della provincia, quali l’area locridea e quella grecanica.
A partire dall'anno scolastico 2024/2025, il nuovo assetto ha rivoluzionato il panorama scolastico regionale, con accorpamenti forzati che in molti casi hanno comportato difficoltà organizzative e disagi per studenti e personale scolastico. Un esempio emblematico è quello della Locride, dove il Liceo Scientifico Zaleuco e il Liceo Classico Oliveti sono stati accorpati in un unico istituto, creando non poche difficoltà gestionali.
«L'impatto è stato vertiginoso. Si tratta di una sfida complessa, perché unisce scuole con esigenze differenti in un’unica organizzazione già di per sé articolata. Il problema principale è la dislocazione dei plessi, che non si trovano tutti nello stesso comune, rendendo difficile la presenza costante del dirigente scolastico e del personale», spiega la nuova dirigente unica, costretta a gestire una realtà più grande e frammentata.
Uno degli effetti più pesanti riguarda il sistema dei trasporti. Gli orari scolastici, che si estendono fino alle 14:00, non sempre coincidono con quelli dei pullman, lasciando molti studenti pendolari – l’85% degli iscritti – in difficoltà nel rientro a casa. Un problema che evidenzia la mancata pianificazione logistica che avrebbe dovuto accompagnare le nuove misure di accorpamento.
A Reggio Calabria
Ma i problemi non riguardano solo la Locride. A Reggio Calabria, per l'anno scolastico 2025/2026, è prevista la soppressione dell'autonomia del Liceo Artistico Frangipane, che sarà accorpato al Liceo Classico Tommaso Campanella. Una scelta che ha scatenato forti polemiche, non solo per l’aspetto amministrativo, ma anche per la perdita dell'identità storica di un’istituzione nata grazie al contributo di Alfonso Frangipane.
Anche i sindacati hanno espresso forti critiche al dimensionamento scolastico, denunciando il sovraccarico di lavoro per i dirigenti scolastici e il personale amministrativo. L’accorpamento delle scuole, infatti, sta comportando una gestione più complessa, con segreterie e uffici costretti a coordinare plessi lontani tra loro e con esigenze diverse.
Di fronte a queste problematiche, una domanda resta aperta: il dimensionamento scolastico sta davvero migliorando l’efficienza del sistema scolastico o sta solo creando nuove difficoltà? Le istituzioni dovranno rispondere a questa sfida, cercando soluzioni per mitigare gli effetti negativi e garantire agli studenti calabresi un’istruzione accessibile ed equa, senza sacrificare la qualità della formazione.