REGGIO CALABRIA – Scajola, Matacena e l’eolico. Rapporti da approfondire per la Dia di Reggio Calabria che punta ad acquisire gli atti dell’inchiesta della Dda di Catanzaro riguardante il Parco Eolico “Pitagora” realizzato nel Crotonese. La richiesta è già stata formulata dagli uomini del colonnello Gaetano Scillia al sostituto procuratore della Dda di Reggio Giuseppe Lombardo, titolare dell’inchiesta “Breakfast" che lo scorso 8 maggio ha portato in carcere, tra gli altri, l'ex ministro Claudio Scajola per i suoi rapporti con Amedeo Matacena, l'ex deputato latitante a Dubai dopo la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. L'obiettivo è approfondire gli interessi di Matacena nel campo dell'eolico ed eventuali cointeressenze con clan della 'ndrangheta che, secondo gli inquirenti, potrebbero aggravare la posizione di Scajola.

I sospetti degli inquirenti. Gli investigatori della Dia reggina nella richiesta del 18 giugno scorso chiedono di acquisire il fascicolo dell'inchiesta crotonese "per approfondire l'eventuale cointeressenza nella vicenda di Vincenzo Speziali, anche per meglio comprendere se esistano tra lo stesso e Amedeo Matacena, al di là della vicenda dell'asilo politico, comuni interessi nel campo delle energie alternative".  Il nuovo spunto investigativo è nato dalle carte sequestrate a Maria Grazia Fiordelisi, la segretaria di Matacena, pure arrestata e poi ritornata in libertà. In particolare, tra i documenti era contenuta una email spedita dalla moglie di Claudio Scajola ad Amedeo Matacena, relativa a "progetti comuni con Paesi membri dell'Ue" nel campo delle energie rinnovabili nei paesi balcani, in Ucraina e Modavia. All'interno della stessa cartella è stato rinvenuto un appunto manoscritto riportante il nominativo di Vincenzo Speziali, con i suoi recapiti telefonici e l'indirizzo email, da cui gli inquirenti ritengono di aver ricavato spunti interessanti.