Un vincitore annunciato prima ancora di cantare e un manager che vince sempre. La Rai ha cercato di arginare le polemiche e assicurando che tutti i voti validi sono stati registrati correttamente. Una spiegazione che non convince
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Non si placa la bufera su Sanremo 2025, e ora spunta anche una profezia che rende tutto ancora più torbido. «Quest’anno vince Olly. Non so nemmeno chi è, ma ho saputo che vince lui». A pronunciare questa frase, il 5 febbraio, è stato Pinuccio, inviato di Striscia la Notizia, durante una trasmissione su Telebari andata in onda due giorni dopo. Una previsione che oggi, con il senno di poi, suona come un colpo di scena degno di un thriller.
Una frase che, all'epoca, sembrava una battuta, ma che oggi assume contorni inquietanti. Chi gli ha rivelato il vincitore prima ancora che il Festival iniziasse? Come poteva sapere il nome di un artista che, fino a poche settimane prima, era sconosciuto ai più e non compariva tra i favoriti?
«Quando vince un cantante, bisogna sempre chiedersi chi c’è dietro... andate a vedere chi c’era dietro il vincitore dell’anno scorso, chi c’era dietro quello di due anni fa: cosa avevano in comune?», ha incalzato l'inviato di Striscia. "Il management", ha risposto il conduttore in studio, rivelando un dettaglio che inizia a suonare come un mantra a Sanremo.
Dietro Olly, così come dietro Angelina Mango e Marco Mengoni nelle precedenti edizioni, c'è la stessa manager, Marta Donà. Quattro vittorie in cinque anni non sono un caso. Non stiamo parlando di un artista che arriva a Sanremo con una carriera consolidata e un enorme seguito. Olly era un nome di nicchia, ignoto al grande pubblico prima di calcare il palco dell'Ariston. Eppure, il suo nome era già scritto nelle stelle, o meglio, in una previsione che oggi appare più come una soffiata dall'interno che come un caso di pura fortuna.
Non solo il nome del vincitore era stato anticipato con inquietante precisione, ma secondo Pinuccio c'erano altri elementi che avrebbero dovuto insospettire. "L'esibizione di Olly, nelle serate in cui era in gara, era prevista in onda sempre tra le 22 e le 23, ovvero la fascia oraria in cui il Festival ha registrato gli ascolti più alti", ha sottolineato. E ancora: "Olly era l'unico tra i 5 finalisti sul palco con gli auricolari, quasi pronto a cantare". Perché tanta sicurezza? Perché l'unico a essere già pronto con gli auricolari mentre gli altri aspettavano il verdetto?
Ma c'è di più. Perché se il pubblico avesse percepito solo una gestione discutibile delle dinamiche sanremesi, la polemica si sarebbe forse esaurita con qualche sfogo social. Invece, la questione ha preso una piega ben più grave: il televoto non ha funzionato correttamente.
Fino a pochi minuti dalla chiusura delle votazioni, Brunori Sas sembrava destinato alla vittoria. Con la sua intensa L'albero delle noci, aveva dominato sia nelle radio che nel voto popolare, distanziando nettamente Olly (35% contro il 26%). Anche nella serata finale era rimasto tra i favoriti. Poi, il ribaltone. Quando la gara si è ristretta ai cinque finalisti, il più votato è stato Lucio Corsi. Ma nel momento decisivo, Olly ha sorpassato tutti, imponendosi con un margine che, alla luce dei dati precedenti, appare quantomeno anomalo.
Ed ecco il punto più critico: centinaia di persone hanno denunciato problemi con il televoto. Messaggi di conferma che non arrivavano, tentativi falliti, errori inspiegabili. Sui social sono apparsi screenshot che mostravano la scritta «votazione chiusa» ben prima del termine ufficiale. A Cosenza, la città natale di Brunori, il malcontento è esploso. Nel locale Mood di Rende, 300 persone si erano radunate per votare in diretta. Molti di loro non ci sono riusciti.
«Confermo, tantissime persone che conosco non hanno potuto votare. Io stesso ho provato e ho avuto difficoltà», racconta Marco Verteramo, direttore artistico del locale. «All'inizio abbiamo pensato a un sovraccarico di sistema, ma più passavano le ore, più ci rendevamo conto che il problema era troppo diffuso per essere solo un incidente tecnico».
La Rai ha cercato di arginare le polemiche con una nota ufficiale, spiegando che la congestione del sistema ha causato rallentamenti nella ricezione dei messaggi di conferma. Ma l'azienda ha assicurato che tutti i voti validi sono stati registrati correttamente. Una spiegazione che non convince i fan di Brunori: quanti voti sono stati realmente conteggiati? E quanti sono andati persi? In un Festival dove il televoto pesa per il 34% del risultato finale, anche una piccola distorsione può cambiare tutto.
La sensazione, tra chi aveva sperato di vedere Brunori trionfare, è quella di essere stati scippati di un sogno. Il cantautore ha scelto il silenzio, evitando polemiche. Ma il suo pubblico no. Perché la Calabria aveva visto in questa possibile vittoria un motivo di riscatto, un'occasione per vedere riconosciuta la grandezza di un artista che, con la sua musica poetica e intensa, ha toccato il cuore di molti.
Perdere fa parte del gioco. Ma perdere così, in modo poco trasparente, fa male. E la domanda resta sospesa nell'aria: Olly ha vinto perché il pubblico lo ha scelto o perché qualcuno non ha potuto esprimersi?
Per ora, la Rai tace. Ma i sostenitori di Brunori non dimenticheranno facilmente.