La figura femminile è sempre stata centrale nella letteratura di tutti i tempi. Basti pensare all'antica Grecia e alla poetessa dell'amore tormentato: Saffo. La letteratura latina non è stata da meno. Ci giungono pochi frammenti, ma preziosi, di una poetessa di età augustea, da noi conosciuta con il nome di Sulpicia. Sarà poi nella letteratura italiana che la figura femminile trionferà e giungerà all'apice della sua importanza, sia come protagonista di componimenti, sia come autrice.

Nel Medioevo saranno moltissime le opere interamente dedicate alla donna. È il caso del "Rerum vulgarium frangenta" (comunemente conosciuto come "il Canzoniere") di Petrarca. La donna protagonista del Canzoniere è “Laura”, la quale rappresenta per l'autore l'amore non corrisposto, la perfezione, l'idea immortale, la passione, ma anche il tormento esistenziale. Ma non sarà soltanto Petrarca a dedicare la quasi totalità della produzione poetica ad una donna. Nel Dolce stil novo la donna era vista come creatura mistica, quasi divina, oggetto di un amore puro che va al di là della carne e della passione terrena. Esponenti di questa corrente poetica sono: Guinizzelli, Cavalcanti, Dante, Lapo Gianni, con le loro rispettive amate donne.

Il maestro indiscusso della poesia d'amore dedicata ad una donna è, senz'altro, Dante Alighieri, il quale vive questo sentimento come totalizzante, come vitale. Sarà la sua amata a consentirgli il viaggio dall'umano al divino. Il sommo poeta dedicherà il suo prosimetro, la "Vita Nova", interamente a Beatrice. D'altro canto lei è per Dante "cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare".

Le donne nel corso dei secoli non saranno soltanto protagoniste delle opere scritte da poeti, saranno anche importantissime autrici, che sapranno lasciare il segno per la loro sensibilità poetica. Nel Rinascimento, un esempio lampante, sarà Vittoria Colonna (1492-1547) di cui ci giungono numerosi sonetti e numerosi frammenti. Di qualche anno dopo è la poetessa *Isabella di Morra*, nota grazie agli studi di Benedetto Croce, il quale la definisce una delle voci più autentiche della letteratura italiana rinascimentale.

Probabilmente, la più rinomata poetessa del 1500, è Gaspara Stampa, un esempio di autrice che ha saputo dare voce al desiderio e al dolore personale, attraverso la poesia. I suoi testi sono principalmente incentrati su temi d'amore e delusioni sentimentali, molto vicina allo stile petrarchesco, ma con un tono molto più personale e appassionato.

In questi anni la donna diventa centrale anche nella politica, è il caso di Isabella d'Este, una delle donne più importanti del Rinascimento italiano. È una figura che ha influenzato sia la politica che la cultura del tempo. Le sue lettere e i suoi scritti, rivelano una donna colta, capace di confrontarsi con i maggiori intellettuali del suo tempo.

Nei secoli seguenti la donna troverà sempre maggiore consolidamento nell'attività letteraria ed anche come musa ispiratrice. Per Alessandro Manzoni sarà sua moglie, Alessandra Manzoni, la fonte di ispirazione per molte delle sue opere, in particolare, nei Promessi Sposi, dove, l’elemento femminile, assume una grande importanza, soprattutto attraverso i personaggi di Lucia e GertrudeGiovanni Verga, nella sua nota novella "La lupa", disegna la figura della Lupa come una donna forte e passionale. La sua figura è legata alla natura selvaggia e alla forza incontrollabile dei sentimenti umani.

Nel Novecento la donna diventa voce centrale, capace anche di stravolgere il ruolo della poesia e della narrativa. Una degna rappresentante è Dacia Maraini, la quale è riuscita a trattare tematiche di emancipazione femminile, lotta sociale e diritti delle donne, con uno stile coinvolgente ed esemplare. Altra donna centrale nella letteratura italiana del Novecento è Elsa Morante. Nella sua celebre opera "La Storia" mette in luce la forza e la resilienza di figure femminili, in un contesto di devastazione sociale e politica, quale la Seconda Guerra mondiale.

Oggi giorno, la conoscenza di queste grandi donne della letteratura italiana è importantissima. Molti testi di queste grandissime scrittrici dovrebbero essere letti in classe ed inseriti nelle antologie. Quale migliore penna, se non quella femminile, può insegnarci valori quali: la sensibilità, l'eleganza, la solidarietà, la resilienza e la virtù amorosa?