La notte di Capodanno ignoti si sono introdotti nell’isola ecologica di Roccella Jonica danneggiando le due autovetture di servizio e dando fuoco a due autocompattatori utilizzati per la raccolta differenziata. Chi lo ha fatto, con ogni probabilità, ha inteso intimidire l’Amministrazione comunale e la Jonica Multiservizi, limitando la capacità operativa della società in house del Comune. L’episodio ha scosso l’intera comunità, da sempre lontana alle logiche di subcultura della violenza. Per questo motivo l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vittorio Zito ha inteso convocare una assemblea molto partecipata al fine di lanciare un segnale per far sentire forte la voce della cittadina ionica.

«Quanto accaduto ci ha ferito ma non ha minimamente scalfito la nostra voglia di fare bene per i nostri cittadini e per chi ci viene a trovare a Roccella – ha ribadito il primo cittadino roccellese - Spesso si dice che siamo un’isola felice, quello che è successo dimostra che le isole felici non esistono, e che in tutte le isole più o meno felici possono esserci situazioni di disagio e di pericolosità sociale o di criminalità organizzata, ma questo lo determineranno le indagini. Nelle primissime ore dopo l’attentato, ci siamo messi subito al lavoro per garantire la continuità del servizio, resa possibile dalla disponibilità degli operatori – ha espresso il primo cittadino roccellese - che qui ringraziamo pubblicamente, ad adeguarsi alla drammatica situazione che si è creata».

Già da giovedì scorso le due auto danneggiate sono state portate in officina per le necessarie riparazioni, e nei prossimi giorni si procederà alla sostituzione dei mezzi distrutti dalle fiamme. «Siamo rammaricati – ha espresso l’amministratore unico della Jonica Multiservizi Vincenzo Garuccio – perché garantire servizi non è semplice, economicamente siamo sempre sotto pressione per cercare gli strumenti necessari per avere mezzi efficienti. Un evento del genere ci mette in difficoltà».

All’assemblea hanno partecipato diversi amministratori locali della Locride, tra cui il sindaco di Siderno Mariateresa Fragomeni, già in passato vittima di intimidazioni. «È importante che in queste battaglie ci uniamo tutti lavorando insieme, affinché vi sia una risposta corale che isoli i pochi delinquenti che sporcano con i loro crimini la bellezza dei nostri paesi – ha detto - Dobbiamo costruire un muro di solidarietà in modo tale che sappiano che colpendone una, le colpiscono tutte. Non dobbiamo permettere che chi immagina di attaccare Roccella abbia la meglio. La nostra risposta deve essere chiara, siamo uniti e non ci faremo intimidire. Questo protagonismo dei cittadini alla luce del sole è l’antidoto migliore a chi agisce col favore delle tenebre».

Un messaggio è giunto anche dal senatore reggino del Pd Nicola Irto. «E’ un gesto che tende ad indurre paura e rassegnazione in una cittadina che oggi dimostra di non arrendersi – ha sottolineato il senatore dem - “Roccella non si piega” è un grido di speranza e resistenza che deve trovare eco nelle istituzioni nazionali, la testimonianza di una comunità che non si lascia intimidire e rilancia con forza i valori della legalità, della giustizia e della convivenza civile. Chi ha compiuto questo atto vile ha commesso un grave errore di valutazione, non conosce Roccella e il suo coraggio. Oggi siete tutti qui a ribadire che la violenza e la prevaricazione non vinceranno sul rispetto e sulla giustizia. La vostra partecipazione è la dimostrazione che Roccella non ha paura».

Presente anche il presidente dell’associazione dei comuni della Locride Vincenzo Maesano: «Roccella per noi è un esempio positivo, fatto di cose concrete e tangibili sia in termini di servizi ma anche di strutture all’avanguardia – ha espresso il primo cittadino di Bovalino - Questo esempio è un muro che deve essere invalicabile che ponga fine agli ostacoli che queste persone vili vogliono frapporre nella gestione del bene comune».