Flash mob promosso dal coordinamento diocesano sbarchi, nato in seno alla Caritas. «Noi continueremo ad accogliere. Occorre essere sempre di più e sempre meno indifferenti»
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Un telo blu come il mare ma anche una pagina che racconta le storie di accoglienza e il dramma dei naufragi al largo di Lampedusa e a Cutro. Egitto, Siria, Eritrea e tante altri paesi lasciati alle spalle prima di affrontare il mare e troppo spesso non sopravvivere. Poi un mappamondo vestito da bomba sul punto di esplodere oppure pronto a dispensare colori, culture e storie. Ecco come si è presentata piazza Italia a Reggio Calabria in occasione del momento di riflessione e preghiera promosso dal coordinamento diocesano sbarchi, nato in seno alla Caritas. Un flash mob per non dimenticare il dramma quotidiano delle morti nel mar Mediterraneo.
Simboli forti, animati e arricchiti dagli stessi volontari del coordinamento diocesano sbarchi che, nel fluire delle note, delle preghiere e delle parole hanno circondato quel telo blu con le bandiere della pace come ad abbracciare tutti i popoli in fuga e anche quelli in guerra. Il sottofondo è stata la toccante canzone Zombie del gruppo irlandese dei Cranberries, un manifesto contro le atrocità e le violenza della guerra, interpretata questa sera da una emozionante Iside Gurnari accompagnata da Dario Siclari al flauto, Maris Cristina Caridi all’arpa e Rosetta Zumbo alla chitarra. Un momento di altissima intensità emotiva.
«Abbiamo sentito forte l’urgenza di dare un segnale alla comunità. Abbiamo fatto parlare i simboli che in modo immediato hanno dato piccole testimonianze di solidarietà e fratellanza. Piccoli gesti per parlare di pace. La tragedia del Mediterraneo è quotidiana ma ci allarma il fatto che ciò accada nell’indifferenza generale. Noi continueremo ad accogliere nella consapevolezza che la comunità che sceglie di non restare indifferente e che si determina nel fare ciò che può, deve crescere. Occorre essere sempre di più e sempre meno indifferenti». Cosi Bruna Mangiola del coordinamento diocesano sbarchi di Reggio Calabria. Continua a leggere su Il Reggino