È Speri Società di ingegneria Srl con sede a Roma il primo classificato del concorso bandito dal Consiglio regionale di progettazione per il rifacimento dell'Auditorium Nicola Calipari e delle aree di pertinenza. Con determinazione del Settore tecnico è stata infatti approvata la graduatoria e la proposta di aggiudicazione alla quale seguirà l'aggiudicazione definitiva, una volta esperite le verifiche di legge. A passo spedito la procedura per la ricostruzione dell'infrastruttura il cui tetto è improvvisamente crollato il 31 luglio 2020. Dopo la pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue (marzo 2023), sono pervenute 5 proposte. La seconda e la terza riceveranno il premio previsto dall'avviso, mentre alla prima della graduatoria stilata dalla commissione di esperti, oltre al compenso, sarà affidato il compito di portare avanti le successive fasi progettuali.

L'Ente acquisisce il progetto con livello di approfondimento pari a quello di un "Progetto di fattibilità tecnica ed economica". Avanza, dunque, il cronoprogramma pianificato dal Settore tecnico guidato da Gianmarco Plastino. A seguito della definizione delle varie fasi, potranno essere avviati i cantieri che porteranno alla conclusione dei lavori prevista per il 2025. Palazzo Campanella promuoverà un evento pubblico per illustrare la proposta e rendere note le modalità con cui l'Auditorium, inaugurato dal premier Silvio Berlusconi a marzo 2005, sarà rimesso in funzione.

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Saldo nella convinzione che occorra ridare all'Assemblea un'infrastruttura con 600 posti a sedere, il presidente Filippo Mancuso ha commentato: «Con l'Ufficio di Presidenza abbiamo inteso, fin dall'insediamento, impegnarci a fondo per rendere possibile la ricostruzione di uno spazio pubblico che è stato, per tanti anni, punto di riferimento culturale e sociale per l'intera città metropolitana di Reggio e per la Calabria. Per questa finalità abbiamo stanziato, grazie ai conti in ordine del Consiglio, una cifra complessiva pari a 12 milioni. Auspico che, nel rispetto dei tempi indicati dagli uffici, possa finalmente rinascere un'infrastruttura alla quale intendiamo assicurare i più avanzati criteri architettonici, tecnologici e di ecosostenibilità».