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E’ soddisfatto il sindaco Giuseppe Falcomatà alla fine del Consiglio comunale di ieri che ha approvato, a maggioranza, il bilancio di previsione per il 2015. Un atto contabile ordinario in una città normale, un atto che diventa straordinario nella Reggio che viene fuori dallo scioglimento per mafia, da un lungo commissariamento e da guai contabili inenarrabili.
Ed allora, nonostante il bilancio sia quasi totalmente ingessato e non contenga immediati spiragli per il futuro, il primo cittadino è soddisfatto perché sa che vuol dire una cosa: aver evitato il dissesto. Una scelta politica che Falcomatà difende fin dal primo momento, nonostante in tanti avrebbero preferito la scelta più semplice di levarsi da ogni impiccio e consegnare i libri contabili. Una scelta sulla quale il sindaco si gioca tutta la sua futura carriera politica.
“ Questo bilancio è un’esperienza di vita umana e professionale davvero intensa, fatto di sudore e sangue, ma soprattutto di intesa e sinergia tra tutti i consiglieri, gli assessori e i settori. È proprio questo che adesso ci consente di approvare un bilancio vero e veritiero che va oltre i numeri e le tabelle. Sarebbe stato senza dubbio più facile dichiarare il dissesto – ha precisato anche il sindaco - Il pericolo era reale. Noi, però, abbiamo fatto un'altra scelta, approvando un bilancio veritiero e vero sotto il profilo etico e giuridico”.
Gli ha fatto eco l’assessore Neri. “E’ un bilancio nuovo nel metodo e nel merito, tornano di moda il principio di legalità e quello di veridicità dei conti, dopo anni di artifizi tecnici che i cittadini stanno pagando con un piano di riequilibrio fatto di sacrifici. Si è fatta pulizia dei conti, con il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi e con previsioni di bilancio sostenibili. Grazie al lavoro politico e tecnico, sia a Roma che a Reggio Calabria, del sindaco e del mio assessorato, si consegna alla città un bilancio che guarda al futuro, alle fasce più deboli della città ed ai servizi essenziali, nel solco del ritorno alla normalità”.
Ovviamente, adesso, comincia la partita vera. Quella volta agarantire alla città di Reggio un futuro e la ripresa di un’economia ormai del tutto asfittica. Una sfida nella quale Falcomatà si gioca tutto e che dovrà avere una sponda decisiva nel governo Renzi, con il quale il giovane sindaco ha saputo costruire un’ottima interlocuzione. Solo con un’asse solido con Roma e con una politica locale senza sbavature si potrà provare a portare a termine un’impresa sulla quale in pochi avrebbero scommesso.
Riccardo Tripepi