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I risultati del sondaggio commissionato da LaC alla Makno, la società di sondaggi presieduta dal professor Mario Abis, sulle intenzioni di voto dei calabresi al referendum costituzionale del 4 dicembre, ci consegnano un dato che, in un certo senso, risulta essere in controtendenza rispetto ai sondaggi pubblicati sul piano nazionale e soprattutto in relazione al Sud.
Il sondaggio è stata realizzato tra il 15 e il 16 novembre 2016, su di un campione di 800 elettori, rappresentativo di una popolazione tra i 18 e 75 anni, suddivisa per età e per aree di residenza. Sono state individuate 3 aree di residenza: Calabria Nord, che comprende le province di Cosenza e Crotone, Catanzaro, e Calabria Sud che comprende le provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia. L’indagine è stata effettuata con metodologia CATI. Le ultime rilevazioni nazionali sulle intenzioni di voto degli italiani parlano di una straripante vittoria del NO al Sud, mentre il SI sembrerebbe recuperare al Nord. Il risultato del sondaggio della Makno, invece, ci consegnerebbe una verità assai diversa.
Secondo il sondaggio della Makno, presentato dallo stesso professor Abis per la prima puntata di “Opinioni”, il nuovo format di LaC, andato in onda stasera, la distanza tra il SI e il NO nella nostra regione sarebbe proprio di misura. Il NO, infatti, prevarrebbe con il 29%, mentre il SI si attesterebbe sul 28%.
Consistente però, rimane ancora la percentuale degli indecisi che, secondo il sondaggio, sarebbe del 34%. Il 9% degli intervistati, invece, sarebbe intenzionato a non votare.
Tante le circostanze curiose che potrete consultare nella galleria delle tabelle grafiche. Il SI, per esempio, secondo questo sondaggio, sarebbe in crescita nell’area Calabria Sud rispetto a quella di Calabria Nord. E ancora, la percentuale del SI aumenterebbe tra gli uomini mentre decrescerebbe tra le donne calabresi.
Sempre secondo quanto emergerebbe dal sondaggio della Makno, nelle intenzioni dei calabresi, sia di coloro che sostengono il NO che di coloro che sostengono il SI, sarebbero di più le motivazioni di merito a determinare le ragioni della scelta tra le due tesi referendarie piuttosto che, l’ostilità o il sostegno verso il premier Renzi, tesi quest’ultima, molto gettonata nei media nazionali.
È evidente che, almeno in Calabria, le ultime due settimane di campagna elettorale, saranno decisive nella vittoria dell’una o dell’altra tesi, e dipenderanno dalla capacità dell’uno o dell’altro schieramento, nel saper convincere gli indecisi i quali, ad oggi, rappresentano oltre un terzo dell’elettorato attivo.
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