La storia di una società sportiva diventata un fiore all'occhiello degli sport invernali grazie alla grande passione e al duro lavoro: «Noi abbiamo messo sugli sci migliaia di bambini e di bambine. Tanti campioni vengono dalla nostra neve»
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Sono passati più di 45 anni da quando nella Sila più profonda, continuamente innevata, a qualcuno venne in mente di organizzare anche in Calabria, più precisamente sull’altopiano della Sila, un club, un’associazione di appassionati della neve. Tempi in cui la neve veniva vissuta con fastidio dagli stessi abitanti delle montagne calabresi.
Pino Mirarchi, storico presidente del Club, racconta com’è cominciato tutto.
«Tutto ebbe inizio oltre 45 anni fa, grazie alla spinta di coinvolgimento che provenne da una Guardia Forestale trentina, trasferita qui a San Giovanni in Fiore, Corrado Cecco, che volle in tutti i modi fare partire lo sci di fondo in Sila, vista anche la conformazione del territorio. Si coinvolsero un gruppo di amici appassionati della montagna e nell'ottobre 1978 prende forma il primo "Sci Club Monte Nero" presieduto dal compianto Dott. Luigi Gallo».
Ma quella prima esperienza durò qualche anno e poi si interruppe.
«Sì, il 30 ottobre 1983 nasce l'attuale ASD Sci Club Montenero, con la presidente Fernanda Bilanzuoli, il suo vice Antonio Berlinghieri, il segretario Paola Barberio ed il tecnico Corrado Cecco, coadiuvati dal Consiglio Direttivo composto da Umberto Casamassima, Donato Marzo, Giulio Mirarchi e Salvatorino Oliverio».
L’elenco dei dirigenti è lungo. Come notevole è stato l’impegno di tanti in un club che ha cambiato molte cose sull’altopiano della Sila.
«Dal 1987 in poi: presidente Antonio Berlingieri, vice Franco Succurro e Salvatore Romano; poi Salvatore Romano, vice Antonio Silletta; Teresa Oliverio, vice Pino Sinopoli; Salvatore Loria, vice Antonio Tiano; dal 2022 ad oggi in carica presidente Antonio Tiano, vice Franca Scarcello».
La Calabria nell’immaginario collettivo nazionale è sempre stata immaginata una regione con due mari, 800 km di coste e… nulla più. È stato duro i primi anni parlare di sport invernali, di sci da fondo, fra tantissimi ostacoli e i pregiudizi.
«Per tanti anni in effetti, la Calabria è sempre stata identificata solo con il mare, le coste, come se non ci fosse altro alle spalle delle spiagge; basti pensare alle innumerevoli campagne promozionali della Regione che hanno sempre avuto i nostri splendidi posti di mare come unico soggetto».
Per fortuna qualcosa sta cambiando…
«Piano piano si è iniziato a capire che la Calabria ha qualcosa che altre regioni non hanno assolutamente: 800 km di coste uniti a chilometri di colline e uliveti, chilometri e chilometri di Altopiani verdi, sconfinati, freschissimi; vette fino ai 2000 metri slm, dalle quali si vedono il mare ed i vulcani della vicina Sicilia».
Il ruolo di un’associazione storica come il club Montenero è sempre stato fondamentale.
«Noi cerchiamo di contribuire affinché le vette siano sempre più conosciute e forse qualche gratificazione iniziamo anche a raggiungerla, se la Nazionale Junior dello skiroll si è interessata ai nostri luoghi per i suoi ritiri e se la selezione Interappenninica FISI ha scelto la Sila per un proprio raduno lo scorso anno».
Siete stati una vera e propria scuola, avete insegnato a centinaia di bambini la disciplina e le regole dello stare sulla neve.
«Abbiamo fatto con passione e con tanta abnegazione ciò che ci piace, mettendo sugli sci migliaia di bambini e di bambine; speriamo sempre di più che lo sci diventi uno sport richiesto dalle famiglie per i propri figli, per i tanti benefici che arreca, lo stare all'aria aperta, sulla neve, per i tanti motivi di crescita del bagaglio motorio che da anni divulghiamo. E per un pensiero comune che cerchiamo di diffondere: non chiederci cosa c'è da fare in montagna, vieni a farlo, viviamo in montagna, vivi...la montagna».
La collaborazione con le scuole e con i presidi più sensibili ha aiutato molto lo sci club Montenero.
«Si abbiamo avuto anni in cui ciò ha portato i suoi frutti, anche solo facendo passare tra il corpo docente l'importanza della pratica sportiva. Basti fare alcuni nomi per ricollegare subìto la nostra azione alla loro grande apertura: Prof. Giannetto Oliverio, Prof . Riccardo Succurro».
Il presente si vive con non poche preoccupazioni.
«Oggi attraversiamo una frase un po' più complessa che ci vede spesso impegnati a dover "spiegare" ciò che per esempio la Prof. Anna Oliverio Ferraris sostiene nei suoi studi e le nelle sue pubblicazioni da sempre: lasciate che i bambini giochino, facciano sport, in assoluta libertà, avremo adulti migliori».
Le istituzioni non sempre sono vicine alle associazioni più serie che lavorano per lo sviluppo del territorio.
«Sono state vicine ad anni alterni. Abbiamo avuto periodi in cui hanno fortemente creduto e sostenuto la diffusione del nostro sport ed anni di rincorsa all'incontro. Tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ‘90 ci fu un grande sforzo che portò investimenti importanti del Comune per far partire lo sci, e attenzione anche all'accoglimento della nostra idea di creare un Centro Fondo: nacque così Carlomagno. Per questo bisognerebbe dire grazie a tanti ma sicuramente ritengo doveroso ricordare due figure portanti nel movimento che nacque allora: Antonio Acri e Vincenzo Morrone, i primi a crederci in Comune».
Anche a livello sovra comunale ci sono stati gli Enti pubblici a voi vicini
«Penso agli Amministratori della Provincia di Cosenza che sostennero nostri progetti, sempre durante la presidenza Acri, i quali ci aiutarono nella nostra crescita sostenendo le idee e le iniziative sociali tre che sportive; quelli della Comunità Montana Silana durante le presidenze Barca e Cipparrone, che videro l'apertura al pubblico del Centro Fondo Carlomagno. E via via fino ai giorni nostri, passando dalla Regione con la quale stiamo interloquendo per un'azione importante di vitale importanza per lo sci di fondo e lo skiroll».
Anche il Parco Nazionale della Sila ha dimostrato interesse.
«È sempre stato attento e vicino a sostenere le nostre istanze, le nostre idee progettuali, le manifestazioni. Dobbiamo onestamente anche evidenziare come lo scorso anno, in una stagione veramente critica, con tante difficoltà tecniche, oltre alla enorme disponibilità sempre mostrata del Gestore del Centro Fondo Carlomagno, abbiamo registrato una forte attenzione dell'attuale Amministrazione Comunale e Provinciale Succurro che ci ha affiancato in momenti veramente duri; così come dobbiamo ammettere che abbiamo trovato forte disponibilità anche in Ferrovie della Calabria ed ARSSAC, ognuna per le proprie competenze, come avvenne anni addietro grazie alla collaborazione dell'allora presidente della Provincia Oliverio».
A livello nazionale avete avuto alcuni ragazzi che hanno vinto importanti competizione o comunque si sono ben classificati.
«Sì, per fortuna si, potremmo addirittura rischiare di dimenticare qualcuno, e quindi per non sbagliare ci tocca sicuramente ricordare i primi che portarono a casa una medaglia d'oro nello skiroll: Salvatore Talarico e Marco De Simone, nel 1996 a Pejo (TN);
e con loro un encomio va poi fatto a Mariateresa Gallo per gli enormi successi Internazionali avuti sempre nello skiroll, con la nazionale Italiana fino alla vittoria della Coppa del Mondo a squadre; ed i primi che sugli sci fecero tremare i polsi alle Alpi: Marco Oliverio e Saverio Oliverio, che a Misurina (BL) ai campionati italiani (nel 2003) restarono per lungo in testa alla gara, per poi chiudere 4°e 11°».
Con loro sicuramente ci sono poi stati decine di altri atleti.
«Sì, tanti che hanno lasciato il segno negli anni in cui alla guida tecnica del Montenero, c'era con me mio fratello Giancarlo (primo Maestro di Sci di Fondo in Calabria nel 1997) e che sicuramente avremo modo di presentare e ringraziare pubblicamente nella festa del Quarantennale il prossimo 29 ottobre».
Prima dello sci club venne in Sila una guardia forestale dal profondo Nord. Che lasciò un importante segno per la sua passione per la neve e gli sci. Una figura oserei dire leggendaria.
«Corrado Cecco, senza dubbio si. Lui di Pergine Valsugana (TN) fu il promotore di tutto. Con lui va ricordato un altro grande personaggio e collega di Corrado, Lorenzo Catani il mitico "barbetta" spesso impegnati insieme a guidare noi ragazzini. Uniti dalla stessa passione e supportati dagli appassionati di allora riuscirono a fare venire in Sila personaggi di spessore mondiale per supportare la loro azione e la grande passione: arrivarono in quegli anni da noi campioni come Franco Nones, tecnici come Vladimir Pacl e Sergio Vuerich. E poi ancora illustri Allenatori come il prof. Vincenzo Trozzi”.
Nel 1981 una storica nevicata ‘seppellì’ l’altopiano della Sila sotto 3-4 metri di neve. Le ultime importanti nevicate risalgono agli anni ‘90. Oggi la neve sembra un miraggio e le montagne soffrono molto. Sarà sempre più difficile fare sport invernali e turismo in Calabria.
«Che oggi ci siano delle situazioni meteo instabili è un dato di fatto, ma credo che la nostra memoria storica a volte si lascia influenzare dall'evento più vicino, troppo poco per parlare di ere. Per esempio basta girare sul web e si trova facilmente un immagine di una gara di Coppa del Mondo a Garmisch Partenkirchen in Germania, a gennaio del 1976, con una striscia di terra misto a terra chiamata pista, che suscitò tanto allarmismo. Forse oggi gli eventi si susseguono più velocemente, e quello incide tantissimo, noi fiduciosi speriamo si torni velocemente alle nevicate, quelle belle. E male che vada, via con gli skiroll”.
Pino Mirarchi è anche lui quasi una figura storica per gli appassionati degli sport invernali. Perché grazie a lui e ai suoi sacrifici si sono raggiunti tanti obiettivi. Lui che ha messo per la prima volta gli sci ai piedi nel 1979; si appassiona da subito allo sci di fondo e prende parte a tutte le competizioni da atleta del Montenero.
Nel 1988 prende in mano la guida tecnica del Club; nel 1997 supera la selezione Maestri di sci in Molise assieme a suo fratello; nello stesso anno diventa Direttore Tecnico Fondo del Comitato Regionale FISI; dal 2000 è Vice Presidente Regionale FISI e Responsabile Regionale delle discipline nordiche; nel 2003 entra nella Commissione Nazionale Giovani FISI; sempre nel 2003 con la dirigenza del Montenero lancia l'idea del Circuito nazionale Criterium Interappenninico; nel 2007 sempre con il Montenero propone per primo in Italia una gara di Ability Ski, poi diventata Gimkana ufficialmente; nel 2008 diventa Giudice Nazionale di sci di Fondo. Ci vorrebbero tante pagine per parlare di quanto fatto da Mirarchi. Saltiamo tutto e arriviamo al 2019 quando sempre con il suo club mette in campo il progetto nazionale della prima gara di Gimkana con skiroll, oggi gara ufficiale. Nel 2022 Pino Mirarchi, sempre grazie alla collaborazione del suo Comitato Regionale FISI, organizza il primo raduno della selezione Interappenninica in Sila.