L’annuncio del sottosegretario Ferro alla Camera di Commercio di Catanzaro: «Badge per identificare chi entra nei cantieri». C’erano anche il presidente della Regione Calabria Occhiuto («attenzione su statale 106 e ospedale di Vibo») e il capo della Dia Fazio. Che dice: «Vogliamo stare al fianco degli imprenditori e stimolarli a collaborare»
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«Quella della legalità è una battaglia che interessa tutti: la sicurezza del cittadino, l’economia e non soltanto il mezzogiorno d’Italia o la Calabria ma tutta Italia». Lo ha detto il sottosegretario al ministero dell’Interno Wanda Ferro partecipando ad un convegno dal titolo “Coraggio e legalità. Istituzioni e imprese insieme contro la ‘ndrangheta” tenuta questo pomeriggio a Catanzaro nella sede della Camera di Commercio.
L’iniziativa ha messo insieme magistrati, istituzioni e mondo imprenditoriale per riflettere sui migliori strumenti da adottare per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata. In particolare, il sottosegretario ha chiarito come «la ‘ndrangheta è diventata camaleontica utilizzando la zona grigia ma anche grandi tecnologie. A questo scopo stiamo formando uomini e donne della polizia e allo stesso tempo stiamo attivando strumentazioni importanti. Come Viminale lo abbiamo fatto ad esempio sulle Olimpiadi Milano-Cortina, continueremo su quello schema proteggendo coloro che hanno avuto il coraggio di denunciare».
Ferro: «Badge per identificare chi entra ed esce dai cantieri»
Ha poi precisato quali genere di tecnologia si stiano adottando: «Badge per identificare chi entra ed esce dai cantieri, screening sulle imprese che ottengono commesse pubbliche e chiaramente anche a coloro che sono teste di legno. Insomma, lo Stato c’è, arriva e non si gira dall’altra parte». Sul fronte degli investimenti ha poi anticipato l’arrivo di «20 milioni di euro sulle aree Zes in Calabria. C’è la volontà ovviamente di inserire nel protocollo Calabria firmato dal ministro Piantedosi con le quattro prefetture videosorveglianza nelle zone più critiche».
Ferrara (Unindustria): «Sospenderemo chi è vicino alla criminalità»
Contromisure arrivano anche dal mondo industriale, a renderle note il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara: «Applicheremo in maniera rigorosa il nostro codice etico e dei valori associativi, sospenderemo e espelleremo quando ci sono inchieste che vengono rese note dalla stampa che riguardano la criminalità e che coinvolgono imprenditori nostri associati».
Occhiuto: «Le istituzioni devono stare insieme»
All’iniziativa presente anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, che ha fatto riferimento a simili esperienze già sperimentate in Calabria. «I protocolli firmati per il terzo megalotto della statale 106 ma mi riferisco anche al tavolo fatto in prefettura a Vibo per i lavori dell’ospedale».
Quindi, ha aggiunto che «le istituzioni devono stare insieme per dimostrare che lo Stato c’è ed è forte. Se ci si arrende all’idea che non possano arrivare risorse perché diventano preda della ‘ndrangheta si perde prima di combattere, ed è proprio quello che la ‘ndrangheta vuole costringere questa regione in una condizione di sottosviluppo».
Fazio (Dia): «Vogliamo aiutare gli imprenditori»
«Una occasione per parlare con gli imprenditori» ha chiarito Beniamino Fazio, capo della Dia. «È un momento particolarmente importante per la Calabria, piovono tantissimi soldi, finanziamenti che possono cambiare il volto della regione. Siamo qui per stimolare la collaborazione dell’imprenditore calabrese, il quale lavora in contesto difficile e mentre l’imprenditore del Nord può denunciare e tornarsene a casa, l’imprenditore calabrese lavora qui dove ci sono i suoi affetti, la sua casa. Ecco perché le forze dell’ordine sono presenti, lo Stato è ben rappresentato e vogliamo aiutare l’imprenditoria calabrese».