Un emendamento al Bilancio del capogruppo del Carroccio alla Camera Molinari rimodula i costi per l’opera. Bonelli attacca: «Sono irresponsabili»
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Pronti, via. Appena ottenuto l’ok dalla Commissione Via, la Lega punta al colpaccio e ad aumentare il finanziamento per il Ponte sullo Stretto.
Con il primo via libera dal Ministero dell'Ambiente, il progetto del Ponte sullo Stretto vede un aumento dei costi a carico dello Stato. Inoltre, quasi metà della spesa sarà coperta dal Fondo di Sviluppo e Coesione, destinato a ridurre i divari infrastrutturali e sociali nel Paese, soprattutto nel Mezzogiorno.
La Lega, tramite il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, ha presentato un emendamento che rimodula i costi per la realizzazione del Ponte sullo Stretto. L'emendamento prevede un aumento di 1,2 miliardi rispetto ai 13,5 miliardi previsti nella manovra economica dello scorso anno.
Nel testo si legge: «Al fine di consentire l'approvazione da parte del Cipess, entro il 2024, del progetto definitivo del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, è autorizzata la spesa complessiva di 6,9 miliardi di euro», più «6,1 miliardi» e «1,6 miliardi», per un totale di 14,7 miliardi. Inoltre, 6,1 miliardi saranno coperti dai Fondi di Sviluppo e Coesione, rispetto a meno di un miliardo previsto nella scorsa manovra. In sintesi, il Ponte comporterà minori investimenti in altre opere e progetti destinati a ridurre i divari territoriali, secondo questo emendamento.
L'opposizione, a partire da Alleanza Verdi e Sinistra, protesta: «Un golpe contro le priorità del sud - dice Angelo Bonelli - prosciugano il Fondo di Sviluppo e Coesione che serve per scuole, ospedali, per dare ancora soldi al ponte. L'unica opera che rimarrà in piedi secondo Salvini in caso di sisma, perché tutto il resto andrà in macerie. Siamo nelle mani di irresponsabili. Con il precedente finanziamento hanno azzerato il fondo nazionale per il trasporto rapido di massa, ora prosciugano il Fondo di Sviluppo e Coesione».