Non dare valore al fisico di nessuno, non fare riferimenti sull'aspetto estetico e non parlare di diete dopo le feste. Non insistere nell'offrire il cibo, proporre momenti di svago alternativi alle abbuffate, evitare di parlare di cibo spazzatura. Otto semplici regole da mettere in pratica per aiutare chi soffre di disturbi alimentari durante le festività natalizie. È un'iniziatica lanciata per il secondo anno dall'ambulatorio di ricerca clinica e terapia dei disturbi del comportamento alimentare dell'Azienda Dulbecco di Catanzaro diretto dalla professoressa Cristina Segura Garcia, che accoglie pazienti provenienti da tutta la regione che soffrono di anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata.

Diventare co-terapeuti 

«Tutti quanti ci ritroviamo in questo periodo attorno a tavole imbandite. I nostri pazienti staranno molto male e anziché vivere i momenti di famiglia con gioia, per loro sarà una situazione di crisi. Ecco allora che abbiamo creato una sorta di schema con delle regole. Pertanto invitiamo i familiari a non fare commenti sul cibo, non si parla di estetica, non si parla di peso – sottolinea la psichiatra – non si parla di cibo spazzatura né del dover fare diete».

Un modo dunque per aiutare gli specialisti a portare avanti la loro attività e sensibilizzare l'opinione pubblica. «Così si diventa co-terapeuti – spiega la Garcia -. Noi siamo pochi e i pazienti sono tanti. Il miglior modo di aiutare è non fare danno. Molte volte basterebbe non essere ripetitivi nei commenti e questo già sarebbe il più grande aiuto che potremmo ricevere in queste feste».