«Avevamo ragione su tutti i fronti, da anni denunciamo la cattiva gestione regionale da parte della Sorical in merito alla distribuzione idrica sul territorio e adesso persino il tribunale delle acque segna l’ennesimo punto a nostro favore». Così il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto commentando la sentenza emessa dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, con sede a Roma presso la Corte Suprema di Cassazione.

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Con provvedimento del 27 luglio l’organo di giustizia ha respinto la domanda di sospensione avanzata dalla Sorical spa contro l’ordinanza contingibile ed urgente dello scorso 16 gennaio con cui Mario Occhiuto aveva imposto l’erogazione della portata istantanea costante minima idrica di 311 l/s di acqua potabile nonché la consegna delle chiavi dei punti di controllo al partitore di via de Rada, al partitore di Cozzo Muoio e sull’adduttrice al serbatoio di Serra Spiga.

 

Adesso – secondo quanto si legge in una nota di Palazzo dei Bruzi - non soltanto la Sorical dovrà adempiere a quell’ordinanza, ma la Regione dovrà restituire al Comune di Cosenza il prezzo della dispersione idrica degli ultimi 10 anni. Il provvedimento del primo cittadino, come si ricorderà, era stato adottato a seguito della riduzione della fornitura idrica operata dalla Sorical spa per presunte morosità ed al fine di scongiurare problemi igienico sanitari alla cittadinanza soprattutto in considerazione delle numerose segnalazioni pervenute al Comune in cui si denunciava la mancata erogazione dell’acqua. Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha accolto così le ragioni del Comune di Cosenza rappresentato e difeso dall’avvocato Agostino Rosselli