«Questo tema oggi è fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata. Grazie alla testimonianza degli esperti vogliamo fornire strumenti per fronteggiare i nuovi linguaggi e il nuovo modus operandi della criminalità organizzata». Nino Foti ha presentato così il corso di Alta Formazione della Fondazione Magna Grecia, in collaborazione con il Gruppo Pubbliemme, Diemmecom, LaC Network, ViaCondotti21 e l’Università Luiss. 

Il corso Le mafie ai tempi dei social sarà disponibile dal prossimo autunno alla Scuola di alta Formazione Magna Grecia. L’evento aperto al pubblico, trasmesso in diretta streaming  su questa pagina, si è svolto all’Università Luiss in Viale Romania. Spazio a come i social hanno cambiato il modo di comunicare delle mafie. Non più silenzio, ma ostentazione di soldi e potere.

A intrevenire lo scrittore e storico delle mafie Antonio Nicaso, Pasquale Angelosanto, comandante del Ros dei Carabinieri, Alessandro Barbera, comandante Scico della Guardia di Finanza e il direttore Anticrimine della Polizia di Stato Francesco Messina. A chiudere la giornata il procuratore Capo di Catanzaro Nicola Gratteri.

Barbera (Scico): «La Gdf è chiamata a fronteggiare le nuove dinamiche delle azioni criminali»

«Oggi non esiste più un limite territoriale, non c’è più una nazione, ma c’è tutto il mondo che è interessato dall’attività delle varie organizzazioni criminali. La Guardia di Finanza è chiamata a fronteggiare queste nuove dinamiche per contrastare le diverse azioni criminali che tendono a insinuarsi nell’economia legale. Si tratta, quindi, di una vera e propria lotta in difesa della legalità, che ha sostanzialmente come finalità ultima quella di rilevare e individuare i patrimoni illecitamente prodotti da queste organizzazioni criminali per sequestrarli». Così il generale Alessandro Barbera, Comandante Scico della Guardia di Finanza.

Angelosanto (Ros dei carabinieri): «Le forze dell’ordine devono sfruttare i social per monitorare l’atteggiamento delle mafie online»

«Le mafie, tra le nuove modalità di infiltrazione, hanno scelto proprio di puntare sull’uso dei social network, perché sono strumenti che sul territorio consentono alle proprie organizzazioni criminali di registrare, seguire e controllare quelle che sono le opinioni delle masse. Dunque, le forze dell’ordine devono riuscire a sfruttare le capacità tecniche, che hanno già in possesso, per monitorare i social e attraverso loro l’atteggiamento delle stesse mafie». Queste le parole del Generale Pasquale Angelosanto, Comandante del Ros dei Carabinieri.

Baldassarre (Corte Costituzionale): «La classe politica dovrebbe intervenire per instillare una cultura del vivere onestamente»

Antonio Baldassarre, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, è intervenuto nel corso convegno: «Il problema principale è che la mafia ricerca consenso per alimentarsi e per crescere. Questo problema dovrebbe essere affrontato dalla classe politica, intervenendo sulle istituzioni, sui centri di ricerca e sulle scuole a partire dalle elementari fino all’Università per poter instillare una cultura del vivere onestamente. Purtroppo la scuola, la comunicazione di massa e la cultura sono quasi abbandonate al libero mercato. Il libero mercato per la comunicazione significa grandi monopoli internazionali e quindi un intrattenimento che stupisce la gente, ma che non è di nessuno spessore culturale, perché è il risultato di una comunicazione pubblica non attenta a questi problemi».

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