VIDEO | La sacra rappresentazione andata in scena a Messignadi, frazione di Oppido Mamertina diventa strumento per abbattere pregiudizi. I promotori: «Nessuno escluso all’interno della comunità»
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Lanciare un messaggio di inclusività, oltre ogni barriera. E, al contempo, omaggiare le proprie radici culturali e religiose. Con questo spirito è stato proposto in occasione dell'Epifania, il presepe vivente a Messignadi, piccolo centro nel Reggino. A distanza di 800 anni dal primo presepe realizzato da San Francesco d’Assisi a Greccio, “borgo Timpa”, primo nucleo abitativo della frazione di Oppido Mamertina, è stato trasformato in una piccola Betlemme. Al centro della sacra rappresentazione, la natività che ha abbracciato il paese e le sue tradizioni. Un piccolo viaggio nei mestieri antichi ma anche un modo per poter valorizzare e ovviamente degustare i prodotti tipici del territorio.
L’arrivo dei magi
Tra i momenti più emozionanti della sacra rappresentazione, l'arrivo dei re magi. I tradizionali doni, oro, incenso e mirra, sono stati portati presso la grotta di Giuseppe, Maria e Gesù bambino, rappresentati rispettivamente da Salvatore Brunetta, Vincenza Brancati e dal piccolo Francesco Saraceno, da tre persone con disabilità: Rocco Morgante, Carmelo Crucitti e Carmelo Lombardo. Sono stati loro i veri protagonisti della serata, accompagnati da Vincenzo Scullino, Domenico Scullino e Antonino Morgante nelle vesti dei magi.
Il messaggio di inclusività e pace
Grandi apprezzamenti sono giunti dal numeroso pubblico presente. Soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori: «Oltre a quello religioso -rimarcano- è stato evidente il messaggio sociale di inclusione: è necessario abbattere ogni barriera, affinché nessuno si senta escluso all’interno di una comunità, ma tutti e tutte ne siano parte integrante e costitutiva. Il corteo è stato aperto dagli zampognari messignadesi, Giuseppe Barbaro, Luigi Natale e Salvatore Gerace, seguiti dalla stella cometa sorretta da due angeli, rappresentati da Carmelo Aricò e Ivan Scarcella. La stella cometa è, per antonomasia, la luce divina che guida il cammino dei Magi fino a Betlemme: in virtù di ciò, l’augurio è che, all’insegna di tale luce, cessino i vari conflitti mondiali e il prossimo non venga più visto come un nemico da combattere».
Presenti anche il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, monsignor Giuseppe Alberti, il parroco di Messignadi don Francesco De Felice, il vicesindaco di Oppido Mamertina Fiorentino Riganò e l’assessore alla cultura Teresa Caia.