VIDEO | Si chiama Lucia Quattrocchi e 6 anni fa ha deciso di imparare a suonare l'antico strumento: «Rievocava la mia infanzia e voglio che i bambini si ricordino della magia di questa festa»
Tutti gli articoli di Attualità
Il suono dell’aerofono irrompe su corso Vittorio Emanuele III a Vibo Valentia, sua città adottiva da 23 anni. Lucia Quattrocchi, origini napoletane, insegnante di religione, con la passione per la musica, imbraccia la sua zampogna, compagna di viaggio da sei anni. Percorre le vie cittadine con l’antico strumento per annunciare il Natale, la vita.
L’ultima zampognara di Calabria
Diplomata al conservatorio Fausto Torrefranca di Vibo Valentia, è l’unica zampognara donna calabrese, forse unica in Italia, che porta avanti con passione e dedizione una tradizione che sta scomparendo. «È un’arte faticosa – ammette – noi zampognari camminiamo molto. E non importa se fa freddo, se piove o c’è la neve. La nostra musica deve arrivare in tutte le case. E ci vuole tanto fiato: «La prima volta che l’ho suonata sono andata in iperventilazione e sono svenuta – racconta -, ma la voglia di riprodurre quel suono che mi rievocava l’infanzia ha prevalso».
«La zampogna è un alito di Dio»
Abbraccia la sua zampogna come si fa con i bambini: «Questo non è uno strumento, è qualcosa di vivo. Sono come cinque persone che devono essere coccolate e devono andare d’accordo: l’otre, le ance di canna, il legno e l’uomo insieme compongono una sinfonia che annuncia la nascita di Gesù. La zampogna è un alito di Dio – dice – che attraverso il soffio dello zampognaro si diffonde per trasmettere pace e serenità. Un sentimento – conclude – che voglio continuare a trasmettere ai più piccoli affinché si ricordino della magia Natale».