«L’Afganistan, paese creato al confine tra i possedimenti dell’impero inglesi e di quello dei russi per fare in modo che non si toccassero. Definita da qualcuno “la tomba degli imperi”, quando invece, in questa terra di passaggi sono i suoi abitanti le vittime».  

La principessa Soraya Malek d’Afganistan ospite a L’A Gourmet Accademia racconta la distruzione del suo Paese, ne traccia la geografia e la storia, ne narra la bellezza ma anche l’opera di distruzione, con gli americani che ad agosto sono andati via in silenzio aprendo le porte ai talebani.

Ed è una vera catastrofe quella che si sta consumando nel Paese, in cui le vittime principali sono donne e bambini. Durante la cena di solidarietà all’accademia dello chef reggino Filippo Cogliandro si è discusso tanto e, come corollario, si sono assaggiati alcuni piatti della tradizione afgana. Il ricavato della serata, organizzata dall’associazione Territorium, per volontà dello chef, è stato devoluto al centro di sviluppo professionale delle donne afghane “Afghan Women Skills Development Center”.

«Sono molto felice per come è andata». Così lo chef Cogliandro, maestro di cucina, che si è ribellato a chi gli chiedeva il pizzo, che ha accolto nella sua cucina e dato lavoro a giovani dei Paese del mondo più lontani commenta la serata.

«Sono emozionatissimo, è stata un'esperienza straordinaria quella di metterci in gioco, tra virgolette, ai fornelli, curando una cucina afgana. Abbiamo fatto studi importanti con i miei collaboratori di cucina e ci siamo cimentati in determinate prove e il risultato, tutto sommato, è andato molto bene. La principessa Soraya si è complimentata con tutti noi. Voglio sottolineare che in occasioni del genere la città risponde, la città vuole mostrare la sua sensibilità ad argomenti importanti, argomenti internazionali e oggi questo delle donne afghane, dei bambini afgani, di tutto il popolo afghano è un argomento che ci tocca veramente molto da vicino. D'altronde siamo sempre il primo paese che ospita i rifugiati che provengono da questi luoghi, in cui la libertà viene negata.  E dico sempre che non c'è cosa più bella che sentirsi liberi e noi, per grazia, lo siamo».

Durante la cena, il pubblico in sala ha potuto conoscere e dialogare con la principessa Soraya, nipote dei sovrani modernizzatori dell'Afghanistan, da sempre impegnata nella promozione dei diritti del popolo afghano, vittima di una crisi umanitaria gravissima che sta imperversando nel paese, da quando il Governo di Kabul è ricaduto in mano ai Taleban.

«In questo momento c’è una situazione tragica e catastrofica – ha spiegato Soraya - non ci sono aiuti umanitari. I rubinetti della banca mondiale sono stati chiusi e non ci sono soldi, non c'è nulla. La gente sta morendo: c'è una previsione che un milione di bambini moriranno. Quindi, in qualche modo, tutti noi afgani nel mondo e io personalmente mi do da fare per aiutarli. Sono qui a Reggio dove, veramente con grande amore affetto e solidarietà, tutto il popolo è staro vicino: a partire dai bambini della scuola Falcomatà, fino a questa sera, all’Accademia di Cogliandro che ha messo a disposizione il suo ristorante, il personale e tutte le entrate delle persone che sono venute a cena questa sera e che saranno sono devolute alle donne afgane».

La serata si è conclusa poi con l’omaggio allo chef di una tovaglia preziosa.