Il più importante distillato in Italia è infatti registrato dal 2008 come Indicazione Geografica a livello europeo. Il gruppo creato servirà a tutelare maggiormente il prodotto che vanta una storia antichissima di tradizioni
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Giovedì 3 marzo 2022, presso la sede di AssoDistil, si è concluso ufficialmente il procedimento di trasformazione dell’Istituto nazionale Grappa in Consorzio nazionale di tutela della Grappa, presieduto da Sebastiano Caffo. Il più importante distillato in Italia è infatti registrato dal 2008 come Indicazione Geografica (Ig) a livello europeo, e in quanto tale deve essere protetto. Sin dal momento della sua elezione a presidente dell’Istituto, Caffo si era promesso di portare a compimento il processo di istituzione del Consorzio, avviato dal suo predecessore Elvio Bonollo.
«A partire da oggi, ci sarà possibile agire coralmente ai fini della tutela e della promozione della Grappa Ig. É a questo punto della massima importanza che il Governo vari al più presto il decreto per il riconoscimento della personalità giuridica ai Consorzi delle bevande spiritose, come già fatto da anni per quelli del vino e delle specialità alimentari, in modo che il Consorzio possa svolgere in pieno le proprie funzioni».
«Le sfide che ci aspettano – ha detto il presidente del Comitato Nazionale Acquaviti, Cesare Mazzetti - saranno impegnative, ma grazie al sodalizio con AssoDistil questa nuova avventura potrà contare su una realtà già consolidata, in continuità con gli obiettivi già portati avanti da tempo dall’associazione».
«Sono soddisfatto per questo primo risultato raggiunto insieme ad AssoDistil ed ai colleghi distillatori dell’Istituto Nazionale Grappa che hanno creduto nel progetto di creazione del Consorzio», aggiunge il presidente Caffo.
«Questo è solo il punto di partenza per il rilancio del nostro distillato di bandiera. Il nostro Consorzio, nei prossimi anni si impegnerà oltre che nella tutela, anche nella promozione di questa preziosa acquavite, la Grappa, che racchiude in ogni sorso la storia e le autentiche tradizioni italiane», con queste parole il presidente presenta il nuovo logo.
L’Istituto Nazionale Grappa è stato fondato nel 1996 nel tentativo di garantire un coordinamento nazionale tra i principali produttori. Nel corso degli anni, l’Istituto ha visto la partecipazione di oltre 70 aziende rappresentate, direttamente o indirettamente, da diversi Istituti regionali. Il nostro Paese vanta una storia antichissima di tradizioni, di marchi, e di processi di produzione unici. La Grappa, disciplinata per la prima volta a livello nazionale nel 1951, è stata poi tutelata a livello internazionale attraverso il Regolamento CEE 1576/89. Tale norma ha autorizzato l’utilizzo dell’espressione Grappa soltanto per quella prodotta in Italia.
In seguito, attraverso il regolamento Ue 110/2008, è stata creata la categoria delle «Bevande Spiritose a Ig», all’interno della quale si è inserita la Ig Grappa insieme a nove denominazioni a valenza territoriale (Grappa della Valle d’Aosta, del Piemonte, di Barolo, della Lombardia, del Veneto, del Trentino, dell’Alto Adige/SudTirol, del Friuli-Venezia Giulia, della Sicilia). Questo riconoscimento è stato confermato dal regolamento Ue 787/2019.