VIDEO | È la storia dei ragazzi della cooperativa "Teniamoci Stretti", tutti under 30, che hanno realizzato il loro sogno nel cassetto coltivato tra i banchi di scuola
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Arriva anche da Corigliano-Rossano, dalla nuova grande pòlis magnogreca del terzo millennio, nata dalla fusione di due grandi e per certi versi contrapposte realtà territoriali, un barlume di speranza per la Calabria e per la sua grande rete di servizi sociali. Una luce, in una terra spesso afflitta da dolori e privazioni, che scaturisce dalla storia di cinque ragazzi, nemmeno trentenni, che con la voglia di rimanere a vivere sul loro suolo natio si sono messi insieme per dare una mano a chi ha più bisogno ed in particolare agli anziani.
Sono i giovani della cooperativa sociale “Teniamoci Stretti” che hanno piantato le loro tende nel cuore della vecchia città bizantina di Rossano, un tempo ricca di opportunità per tutti e che oggi, causa la crisi e la disattenzione di politica e governi, arranca… ma non muore. Grazie proprio alle nuove generazioni che ancora hanno voglia di mettersi in gioco su un terreno ricco di sfide.
Teniamoci stretti: una storia a tinte colorate
Quella della cooperativa “Teniamoci Stretti” è una storia a tinte colorate e tenui, nata in famiglia e tra i banchi di scuola, scrutando la sofferenza e la solitudine di quella generazione di nonni desiderosi di assistenza e di amorevole affetto.
«La nostra – ci racconta Mirko Sapia, ventitreenne direttore della cooperativa – alla fine è una grande famiglia dove ci sono nonni e nipoti. Era questo quello che volevamo sin dall’inizio ed è quello che stiamo cercando di realizzare, facendo diventare un lavoro quello che per tutti noi giovani era un bisogno. Il bisogno di trasmettere affetto, cure e attenzioni a quegli anziani che ne hanno bisogno».
«Viviamo con gli anziani come se vivessimo con i nostri nonni»
Insomma, una vera e propria residenza quella che hanno messo in piedi i ragazzi di “Teniamoci Stretti”. E guai a chiamarla ospizio o casa famiglia. «A noi – ci tiene a ribadirlo il giovane Mirko – questa realtà ci piace definirla un vero e proprio hotel per i nonni. Qui risiedono, hanno tutte le cure ma soprattutto garantiamo loro attenzioni costanti e attività ricreative in ogni momento. Cuciniamo, giochiamo, facciamo lunghe passeggiate, andiamo a messa e ci permettiamo spesso delle gite fuori porta. Insomma – aggiunge – facciamo con i nostri ospiti tutte le attività che diversamente avremmo fatto a casa con i nostri nonni».
Parole sincere quelle di Mirko Sapia che non suonano come slogan o spot. Anzi. I numeri della loro residenza sono così esigui (appena 13 posti nel totale) che è difficile azzardarne il business. «La nostra mission e la nostra filosofia aziendale è quella di regalare un sorriso ai nostri nonnini. Certo, per noi e per i professionisti che operano nella nostra struttura, è anche un lavoro ma è principalmente, lo ribadisco, un sogno che insieme ad altri quattro amici abbiamo coltivato sui banchi di scuola e che oggi è diventata realtà». Una realtà bella e positiva che si legge negli occhi di quei nonni, con così tante storie alle loro spalle che si potrebbero riempire enciclopedie del sapere, che vivono sereni e attorniati d’affetto la loro terza età.