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«Non sono stato mai un tifoso del servizio segreto unico. L'idea di avere due agenzie che abbiano finalità separate, rigidamente circoscritte, costituisce la struttura migliore per creare una cooperazione positiva, che sfrutti al meglio le singole qualità. L'idea di avere una complementarietà tra l’agenzia interna l'Aisi e quella esterna Aise, la considero molto giusta».
Lo ha detto il ministro dell'Interno Marco Minniti intervenendo alla giornata di studi "Intelligence: a dieci anni dalla riforma. Risultati, questione aperte, prospettive", all'Università della Calabria, a Rende, promosso dal Centro di Documentazione Scientifica sull'Intelligence dell'Università della Calabria, in collaborazione con il Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica, il Laboratorio Nazionale CINI di Cybersecurity e la rivista di geopolitica Limes.
«Il decennale della riforma dell'intelligence italiana - ha sostenuto Minniti - segna uno spartiacque per quanto riguarda la storia dell'intelligence del nostro paese. Una riforma di sistema che ha richiesto tempo e prudenza, perché linee guida così delicate non si cambiano ogni due anni ma devono sedimentarsi.
Questa riforma – ha aggiunto Minniti - quando venne discussa in parlamento nel 2007, sembrava una sfida impossibile, con molti punti interrogativi, si trattava di cambiare le gomme ad una macchina in corso. Dieci anni dopo dobbiamo sapere che su questi temi si può sempre intervenire per migliorare, ma di certo quella missione al limite del possibile è stata compiuta. Questo Paese ha dimostrato che quando ragiona insieme, superando anche legittime differenze che ci sono, è un Paese che può fare grandi cose, un Paese che unito non ha limiti delle sue capacità di azione».
I lavori sono stati introdotti dal saluto del rettore Gino Crisci e dal professor Mario Caligiuri, direttore del master in intelligence dell'ateneo di Arcavacata. Presenti in sala, tra gli altri, i prefetti Luisa Latella e Gianfranco Tomao, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine.
Salvatore Bruno