«Arrestare gli arrivi dei migranti con una missione europea anche navale se necessario, in accordo con le autorità del Nordafrica, per fermare la partenza dei barconi». Lo ha affermato Giorgia Meloni in un videomessaggio diffuso anche sui social. Bisogna poi, ha aggiunto la presidente del Consiglio, «verificare in Africa chi ha diritto o meno all'asilo, accogliere in Ue solo chi ne ha effettivamente diritto secondo le convenzioni internazionali e parallelamente lavorando con investimenti seri allo sviluppo». Nel frattempo, «il governo italiano intende adottare misure straordinarie per fare fronte al numero di sbarchi che abbiamo visto sulle nostre coste», annuncia la premier.

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Calamità naturali, colpi di stato, jihadismo

«La pressione migratoria che l'Italia sta subendo dall'inizio di quest'anno è insostenibile, figlia di una congiuntura internazionale difficilissima che mette insieme problemi che già avevano i paesi africani a una situazione di instabilità crescente, particolarmente nella zona del Shael. Un quadro difficilissimo tra colpi di stato, calamità naturali, guerra del grano, jihadismo che potrebbe portare diverse decine di milioni di persone a voler lasciare la propria nazione per cercare un futuro migliore in Europa. È evidente però che l'Europa non può accogliere questa massa enorme di persone», afferma Meloni.

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I rimpatri

Quindi anticipa: «Al Consiglio dei ministri di lunedì porteremo una modifica del termine di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in patria. Limite che verrà alzato al massimo consentito dalla normativa europea, ovvero 18 mesi» e che non riguarda i «richiedenti asilo per i quali oggi il termine massimo è già di 12 mesi e non sarà modificato». E ancora: «Stiamo già lavorando al potenziamento dei centri per i rimpatri in modo che - spiega - chiunque entri illegalmente sia effettivamente trattenuto per tutto il tempo necessario alla definizione di una sua eventuale richiesta di asilo e per la sua effettiva espulsione nel caso in cui sia irregolare. Perché altri governi ci hanno consegnato centri di rimpatrio scandalosamente esigui. Nel Cdm sarà dato mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per i migranti in modo tale che siano sufficienti a trattenere gli illegali».

Meloni e von der Leyen insieme a Lampedusa

Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen insieme, in una Lampedusa travolta dall'ondata migratoria. L'Unione europea apre alle richieste di maggiore solidarietà di Roma e lo fa con un gesto ad alto valore simbolico, accettando l'invito arrivato dalla presidente del Consiglio alla presidente della Commissione Ue. La visita a Lampedusa, al momento, non ha una data ufficiale ma viene assicurato che avverrà "a breve". Ma sulla situazione dell’isola quella di Bruxelles non è stata l'unica apertura. La Francia, che aveva annunciato il rafforzamento delle frontiere a Ventimiglia, si è infatti detta pronta a dialogare con l'Italia chiedendo, proprio come il governo guidato da Meloni, una soluzione europea. La stessa invocata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha avuto una «lunga e positiva» conversazione con la sua collega transalpina Catherine Colonna.