L'opera è stata realizzata da minori non accompagnati nell'ambito di un progetto del ministero dell'Interno condotto dalle associazioni PartecipAzione e Porta Cenere
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Colori intensi, sottolineati dal volo di una farfalla leggera e dalla delicatezza preziosa della seta. Fili invisibili ad unire passato, presente e futuro.
Simbolo di integrazione
Il murales, simbolo della ri-partenza post Covid, inaugurato a Mendicino su Via dell’Accoglienza, principale porta d’ingresso dell’abitato del cosentino, è stato disegnato da giovani migranti, in particolare dai minori non accompagnati dei centri di accoglienza inseriti nel progetto FAMI - L’arte di conoscersi in Cantiere, finanziato dal fondo asilo e migrazione del ministero dell'Interno, realizzato da PartecipaAzione in ats con l’associazione Porta Cenere.
Cerimonia suggestiva
La cerimonia di inaugurazione dell’opera si è svolta, nel rispetto delle norme anti covid, alla presenza del sindaco, Antonio Palermo, del parroco, don Enzo Gabrieli e delle altre figure istituzionali del territorio. Il laboratorio artistico propedeutico alla realizzazione del murales è stato condotto da Amaele Serino, presidente dell’associazione Sottosuolo.
La via della seta
Il tema della seta non è casuale: Mendicino vanta una storica tradizione in questo pregiato ambito del settore tessile. Nell'ottocento era tra i centri di maggiore produzione dell'intera penisola. Oggi gli antichi telai sono conservati nel Museo della seta.