Non è piaciuta affatto, dalle parti di Arcavacata, la scelta dell’università Magna Grecia di Catanzaro di avviare nuovi corsi in Medicina, Scienze infermieristiche e Fisioterapia in collaborazione con l’ateneo privato Link University.

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Il Senato Accademico dell’Unical si è riunito ed ha licenziato un documento molto duro in cui l’operazione viene bocciata sia sotto il profilo del merito che del metodo.

Partiamo da quest’ultimo. Il Senato dell’Unical scrive che la stessa convocazione del CoRuc (l’organismo di coordinamento delle università calabresi) presenta potenziali profili di illegittimità e comunque c’è una evidente irritualità formale e procedurale per l’assenza di termini congrui di avviso e perché si intende discutere una specifica proposta di attivazione di corsi di laurea e non già del complesso delle proposte di attivazione formulate da tutti gli atenei calabresi.

Ancora più pesante il Senato va giù con la Link University. Nel documento si scrive che certamente in Italia ci sono esempi  di prestigiosi e internazionalmente riconosciuti atenei privati (quali l’Università Cattolica di Roma, l’Università San Raffaele di Milano, l’Università Humanitas di Milano o il Campus BioMedico di Roma) ma nel caso specifico si ravvisa una «carenza di competenze specifiche nel settore biomedico dell’ateneo “Link Campus University”, il cui organico comprende un unico docente di area medica e che non può vantare alcuna precedente esperienza nella gestione ospedaliera».

Non solo ma gli accademici cosentini si dicono anche preoccupati per il contesto in cui nasce la proposta. Nel documento si ricorda che la Link «ha già ottenuto parere negativo da altre Regioni italiane per proprie proposte di apertura di corsi di studio in area medica; è recentemente salito agli onori delle cronache per una maxi-indagine per presunti reati di evasione fiscale che ha portato agli arresti l'ex prorettore dell’università; ha attirato, nei giorni scorsi, l’attenzione della comunità universitaria in relazione ad alcune pratiche amministrative per le quali il Coordinamento nazionale dei coordinatori dei corsi di Scienze della Formazione Primaria ha avanzato al Ministero formale richiesta di valutazione di legittimità.

Per tutte queste ragioni, quindi, l’Unical chiede un rinvio della seduta del Coruc e, nello stesso tempo, fa un appello al presidente della giunta regionale (membro di diritto del Coruc), agli altri rettori e ai rappresentanti degli studenti affinché «valutino attentamente la coerenza e la compatibilità degli obiettivi formativi proposti rispetto al contesto socio-economico del territorio, con particolare riguardo alla capacità in termini organizzativi, infrastrutturali, di risorse umane e materiali, nell’ottica di assicurare standard minimi qualitativi nella formazione».

Ancora «si impegnino a vigilare, più in generale, affinché le proposte di istituzione dei corsi di laurea che saranno attivati in Calabria siano costruite secondo i più alti standard qualitativi e incastonate in reti di collaborazione con soggetti pubblici o privati altamente qualificati, per offrire percorsi formativi di eccellenza, in grado di apportare un reale contributo allo sviluppo del territorio e di fornire occasione di crescita professionale e culturale alle future giovani generazioni di calabresi».

Questa la sintesi del documento. Adesso la palla passa al CoRuc e anche al presidente Occhiuto che ancora non si è espresso su questa vicenda.