Anni fa ha lasciato il suo paese di origine per trasferirsi nella città bruzia e aprire il locale che offre tutte le specialità e le tradizioni della Calabria
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La città vecchia è Cosenza. Anzi: il suo Centro storico. La regina è lei, la signora Maria, che negli ultimi anni è stata quella che più di tutti ha creduto nelle potenzialità dell’antica Cosenza, con i suoi imponenti palazzi, la sua storia, i suoi quartieri abbandonati e in gran parte decadenti.
Lei si è lanciata con entusiasmo in una nuova avventura, con il suo spirito libero e coinvolgente, con la voglia di dare un’anima a una storia ormai in declino. E ha portato subito allegria e voglia di vita in tutta la zona.
Maria ha lasciato il suo piccolo paese della presila e ha cominciato sei anni fa l’avventura nella nobile e spettacolare Cosenza Vecchia (che brutto termine!).
Con lei i suoi bellissimi figli già grandi ed entusiasti dell’avventura avviata dalla mamma.
Fittati due locali su corso Telesio: in un tratto dove la storia sembra urlare la sua grandezza, con la Cattedrale che proprio in questo periodo compie 800 anni; la curia arcivescovile, il museo diocesano, lo storico Caffè Renzelli, il teatro di tradizione Rendano, la sede della Provincia. E scusate se è poco. Il tutto in trecento metri.
Qui Maria si muove con sicurezza, con il suo stile elegante, il suo sorriso contagioso.
Ha messo insieme in pochissimi anni tutte le delizie della produzione agroalimentare calabrese, ha allestito un piccolo locale che profuma di qualità e tradizione, e soprattutto garantisce un servizio per 18 ore al giorno. Lei è sempre presente, instancabile e attenta.
Il locale ha successo, diventando subito un bistrot ricercatissimo, un gioiello che riflette la nobiltà della tradizione della cucina povera calabrese. Povera un tempo, raffinatissima oggi.
Il tagliere che offre al turista, al passante, al cosentino è da capogiro. È fatto di mille colori, di tantissimi profumi, di ineguagliabili sapori.
Lo ordiniamo con un giovane e curioso amico che si appresta a frequentare il primo anno all’ Università della Calabria. Un tagliere per due, con due calici di vino. Tempo di prepararlo ed ecco lo splendore che si fa cibo: la ricottina di Passo dei Greci di Carolei, primo sale e stracciatella, le marmellate alle cipolle e al peperoncino e al miele di fichi prodotte a Corigliano, i salumi, la salsiccia e la soppressata, il capocollo, il culatello di suino nero di Nicola Romano di Acri, il pecorino semistagionato crotonese dell’azienda Chiellino. E poi le antiche olive ammaccate e i pomodori secchi di Falcovo, di Donnici, e ovviamente il Panestorto con mandorle, nocciole e mirtilli.
La signora Maria per un po’ si siede con noi, spiega, racconta, cita leggende, storie, personaggi che nel loro piccolo danno un contributo alla crescita della Calabria, recuperando antichi piatti, per poi riproporli come prodotti della tradizione calabrese. Grazie a tante piccole botteghe, piccoli forni, piccoli laboratori sparsi qua e là nei micro paesi delle aree interne della Calabria.
Consumiamo il tagliere in un tavolino all’aperto davanti al locale, proprio lungo Corso Telesio. Atmosfera di meraviglia, il clima incredibilmente fresco, che per essere Cosenza è quasi un miracolo inverosimile. Poi arriva lo scontrino fiscale, che ci ripropone quanto scritto nel prezzario.
Tagliere per due (basta e avanza), due calici di vino rosso, gustiamo e ammiriamo, parliamo e sogniamo per circa un’oretta. Il tutto per 23 euro. Un prezzo onestissimo, impensabile in qualunque altra città storica d’Italia.
La signora Maria è particolarmente felice di vederci soddisfatti e di aver gradito molto la qualità dei prodotti: «Da sempre offriamo il meglio della produzione locale, i piatti della nostra tradizione, tutto biologico, a chilometro zero. Solo il meglio. E manteniamo i prezzi più bassi, per non scaricare sui nostri clienti i costi delle materie prime e dell’energia che sono molto alti. Ci stiamo provando, i clienti (soprattutto i turisti che da qui ne passano in tanti) sono a momenti increduli. Ma soprattutto apprezzano la grande bontà di quello che proponiamo!». La ringraziamo di cuore la signora Maria, per tutto quello che sta facendo con grande passione.
La serata non finisce qui: la regina di Cosenza Vecchia ci porta a vedere un’altra sua recentissima invenzione. Ha preso in fitto un intero piano di un palazzo storico, di proprietà da sempre di una famiglia che appartiene alla storia di Cosenza. Lo ha trasformato in un elegantissimo B&B. Arredi originali, stanze meravigliose simbolo di una grande epoca, mobili originali, marmi, scale e colonne d’epoca. Un incanto, che si può godere in diverse opzioni. Mentre lo visitiamo incantati, c’è una coppia americana che si è fermata per qualche giorno. Si chiama la “Dimora storica Grisolia” in Via Giostra Vecchia, nel cuore
del centro storico bruzio, dove tra tanto abbandono, qualcosa sembra rivivere.
Maria intende mettere a disposizione della città le due ampie sale, ben arredate, per incontri culturali, presentazione di libri, appuntamenti musicali per intenditori. Un piccolo centro culturale in un grande palazzo storico, nel cuore della città antica.
È tutto qui il miracolo della signora Maria, che è sopravvissuta ai lockdown, al Covid, alla paura della gente. Ed ora la gente è tornata, ed ha ritrovato intatto il contagioso sorriso di donna Maria, la regina di Cosenza Vecchia.