La Protezione Civile ha diramato l’allerta meteo di livello 'arancione' a partire da ieri sera sulla nostra regione,  per il vento forte, il rischio grandine e l’intensa attività elettrica. A preoccupare  soprattutto i fenomeni connessi alla fragilità del suolo, di natura idraulica e idrogeologica.

 

Le prime avvisaglie si sono già fatte sentire chiaramente nei giorni scorsi. Le piogge torrenziali e il vento forte, hanno causato frane e smottamenti soprattutto nel Reggino. Nel Vibonese difficoltà soprattutto per i comuni costieri di Vibo Marina e Bivona. Disagi anche lungo le strade di collegamento. Un fiume di fango e detriti ha invaso la  statale 18 all'altezza di Vibo Pizzo.

 

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Stesso scenario lungo la provinciale che collega Filogaso a Sant'Onofrio. A Maierato, teatro di un enorme movimento franoso nel 2010, si è rivissuto l’incubo della “montagna che cammina” le cui immagini, sei anni fa, fecero il giro del mondo. A preoccupare, adesso, è  l’area di bassa pressione che da ieri sera incombe sulle regioni centro-meridionali, determinando un'ulteriore, spiccata, instabilità con fenomeni più frequenti ed intensi sulle regioni dell’estremo sud. A renderlo noto la Protezione civile, che ha lanciato l'allerta meteo di livello 'arancione' a partire da ieri sera sulla Calabria,  per il vento forte, rischio grandine e fulmini.

 

A preoccupare è soprattutto la fragilità del suolo. Come successo in passato, le abbondanti piogge potrebbero creare, nella nostra regione, criticità idrogeologiche e idrauliche, frane, smottamenti e cedimenti del manto stradale. La nota diffusa dalla Protezione Civile specifica che "I fenomeni temporaleschi saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento" e conclude " è stata valutata per giovedì l’allerta arancione per rischio idrogeologico localizzato su Puglia e Calabria, mentre per domani si estenderà anche a Basilicata e Sicilia nord-orientale.

 

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