Sarà costituita la prima classe dell'Ipsia di Longobucco per l'anno scolastico 2023-2024. È quanto fanno sapere, in una nota congiunta, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e la vice presidente con delega all'Istruzione, Giusi Princi.

Ieri un gruppo di cittadini di Longobucco tra cui il sindaco Giovanni Pirillo e alcune madri di studenti avevano manifestato davanti al provveditorato di Cosenza per chiedere di mantenere la prima classe dell'istituto superiore in ragione anche della situazione di isolamento del paese accentuata dopo il recente crollo del viadotto Ortiano 2.

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«Nelle ultime settimane abbiamo lavorato costantemente - sostengono Occhiuto e Princi - per risolvere un problema che avrebbe colpito ulteriormente una comunità che già vive un periodo particolarmente difficile. La positiva collaborazione che abbiamo instaurato con la direttrice dell'ufficio scolastico regionale della Calabria, Antonella Iunti, ci ha permesso di raggiungere il risultato tanto auspicato dal sindaco di Longobucco, Giovanni Pirillo, e dai suoi concittadini: sarà costituita per l'anno scolastico 2023/24 la prima classe dell'Istituto professionale Ipsia».

«I numeri esigui degli iscritti, 12 alunni, tra cui due ragazzi con disabilità, avevano tecnicamente impedito la formazione della classe nella prima fase, quella che viene definita di organico di diritto – continuano –. L'autorizzazione per l'istituzione della nuova classe è stata resa possibile grazie alla deroga effettuata dall'Ambito provinciale di Cosenza, coordinato dalla dirigente Loredana Giannicola».

«Tutti conosciamo le recenti vicende che hanno interessato Longobucco. Il crollo, lo scorso 3 maggio – aggiungono presidente e vice presidente della Regione – del ponte sul fiume Trionto ha reso inagibile la superstrada 177 Sila-Mare, e in questo momento gli abitanti possono usare solo la vecchia strada, l'unica rimasta percorribile. Senza la prima classe dell'Ipsia, gli studenti per poter frequentare le lezioni in un altro istituto sarebbero stati costretti a raggiungere i più vicini centri abitati di Rossano Corigliano o Mirto, distanti circa 40 chilometri, attraverso un percorso ormai fatiscente e con sacrifici enormi: due ore di percorrenza in pullman all'andata, e due ore al ritorno».

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«Abbiamo scongiurato questa ennesima beffa – concludono –, e pensiamo che la notizia che possiamo dare oggi sia una prima importante risposta al grave disagio che la comunità di Longobucco sta vivendo. Continueremo a lavorare per risolvere i problemi legati alla viabilità, che nelle ultime settimane hanno aggravato una situazione di isolamento geografico che rende davvero difficile, per chi vive in questo splendido paese, raggiungere gli altri centri abitati».