«Licenziato? Aggiungiamo pure sfruttato, da quattro mesi non pagato da un editore che, infinite volte, mi ha annunciato l'esecuzione di bonifici mai arrivati». A dichiararlo Paolo Guzzanti dopo il licenziamento da direttore del quotidiano "Cronache della Calabrie", nonostante poche ore prima avesse ricevuto una fiducia scritta dall'editore Francesco Armentano.

 

Armentano, editore di "Cronache delle Calabrie" con la societa' To Press Srls di Cosenza, è stato amministratore di AgitMedia, editrice del quotidiano "Cronache del Garantista" (diretto da Piero Sansonetti e chiuso a febbraio 2016) e gestore della concessionaria di pubblicità del quotidiano di Piero Citrigno "Calabria Ora". «Sin dall'inizio - ricorda Guzzanti in una dichiarazione a Giornalistiitalia.it - era inteso che la mia direzione sarebbe stata improntata sull'uso delle tecnologie che ti consentono di realizzare e controllare il giornale da ogni angolo del mondo. Da Cosenza, città nella quale sono stato fisicamente presente fintanto che, dopo estenuanti e umilianti solleciti, sono stato pagato, da Roma e dagli Stati Uniti dove risiede la mia famiglia. Lavoro che ho svolto tutti i giorni, dalle 16 a mezzanotte, dirigendo e controllando il giornale in tutte le sue pagine.

 

Poi, qualche giorno fa - spiega Guzzanti - due messaggi di Armentano: “Dimettiti” e “Dimettiti, tanto io non ti posso pagare”, ma comunque alcuna lettera di licenziamento, tant'e' che ho chiesto e ottenuto la conferma scritta della fiducia, che ieri l'altro mi aveva accordato. Alcune ore dopo, appresa la notizia della nomina di Graziadio, ho chiamato Armentano che ha tentato di giustificare il licenziamento con un'asserita "mia rottura verticale con la linea politica del giornale"».

 

«Ma di quale linea politica parli? Di quella che non mi hai mai dato?», ha contestato Guzzanti all'editore sottolineando che «tutto ciò è avvenuto meno di 24 ore dopo avermi rinnovato la fiducia e, naturalmente, sorvolando sui quattro stipendi che mi deve».

 

«Il pretesto usato da Armentano - rivela Guzzanti - e' l'aver io accettato l'invito del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, a partecipare oggi, sabato 1 aprile, al meeting sull'urbanistica cosentina e calabrese. Cosa che rientra nei normali doveri sociali di un direttore, a prescindere dal colore dell'amministrazione. Ho cercato di spiegargli che un giornalista, tantomeno un direttore, non deve chiedere il permesso a nessuno per partecipare a un convegno, ma mi sono sentito rispondere (testualmente) che, per farlo, avrei dovuto ricevere il suo "nulla osta", figura burocratica finora sconosciuta al giornalismo italiano. Tutto cio' - conclude Guzzanti - e' molto umiliante per chi vuole bene a questa regione. Io, poi, voglio molto bene ai colleghi che hanno costruito con me un piccolo miracolo, ma non accetto che l'editore mi licenzi incamerando i frutti del mio asserito prestigio". (AGI)