Rimarrà nella storia questo 25 giugno del 2022, giorno in cui si sono celebrati gli 800 anni della Dedicazione della Cattedrale di Cosenza. Sono i primi 8 secoli di vita del Duomo. Una giornata storica, dicevamo, tanto che dopo 22 anni l'effige della Madonna del Pilerio, veneratissima dai cosentini, è stata portata dalla Cattedrale in processione. A rendere ancora più importante il tutto, la presenza del Segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Pietro Parolin. Il tesoro più prezioso della Cattedrale è la Stauroteca, una croce reliquario in oro, pietre e smalti, contenente una reliquia della croce di Cristo.

Un evento così importante ha richiesto la creazione di un oggetto dell’arte orafa calabrese, capace di rappresentare degnamente e nel tempo l’evento storico attuale, diventando esso stesso oggetto storico. Così Giancarlo Spadafora, erede con il fratello Peppino “dell’orafo delle Madonne”, il noto Giovambattista Spadafora di recente scomparso, ha realizzato una elegante e raffinata stauroteca in plexiglass, traforata a spessore con elementi in argento serigrafati nei quattro punti cardinali. Al centro è stata inserita l’immagine del Cristo crocifisso.

Inoltre al cardinale Pietro Parolin, l’Arcidiocesi di Cosenza ha fatto dono di una croce da indossare, in argento e madreperla, sempre opera di Spadafora di San Giovanni in Fiore, che ha inteso attualizzare la croce originale, inserendo elementi evidenti della nostra epoca moderna. Un’operazione culturalmente molto fine e interessante.

E contemporaneamente un altro particolare evento si svolgeva in piazza San Pietro. Papa Francesco ha benedetto nel corso dell’udienza generale, il particolare giglio che terrà in mano il Bambino Gesù dell’antica statua di Sant’Antonio da Padova. Il giglio d’argento è stato disegnato da Giuseppe Spadafora e realizzato dall’orafo Giancarlo Spadafora.

Il Santo padre ha avuto parole di apprezzamento, nel ricevere in Piazza San Pietro Giuseppe Spadafora, accompagnato da Eleonora Caramanna presidente del Comitato Mani Unite per Padova. Il Papa ha poi preso in mano il giglio in argento ed ha esclamato: «È proprio reale, è reale» e ha benedetto l’opera

La scelta di far realizzare il giglio per la statua di Sant’Antonio dell'Oratorio dei colombini è del Comitato Mani Unite per Padova. L’idea è partita dopo aver visto l’opera realizzata dagli orafi calabresi per l’ultima edizione della Mostra del cinema di Venezia.