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Più che una proposta, quella di Mario Occhiuto è una provocazione. E ancora una volta il sindaco e presidente della provincia di Cosenza ha fatto centro. Sarà che il suo passato da editore televisivo gli ha consentito di affinare le strategie di comunicazione. Questa capacità, unita alla visione di prospettiva propria degli architetti, consente ad Occhiuto di allargare gli orizzonti e di coltivare progetti ambiziosi. Così, la sua idea di indicare Sibari e la Magna Grecia quale sede delle prossime Olimpiadi al posto di Roma, coinvolgendo anche la Puglia, la Campania, la Basilicata e la Sicilia, ha scatenato un acceso dibattito, travalicando abbondantemente i confini locali.
Olimpiadi 2024, Occhiuto: «Se Roma dice no propongo Sibari»
E poco importa se, tecnicamente, il Cio non preveda alcuna possibilità di surroga, anche nel caso in cui Roma dovesse rinunciare. L'importante era accendere i riflettori su quest'area di straordinario valore storico e culturale. Questa culla della civiltà classica oggi necessita di imponenti interventi sul piano infrastrutturale, per tornare a risplendere come merita.
E l'organizzazione di un grande evento rappresenta l'occasione giusta per intercettare le risorse necessarie e procedere speditamente alla realizzazione delle opere. E se le Olimpiadi sono un'utopia, la provincia di Cosenza può ugualmente ambire ad organizzare due eventi di portata internazionale. Ci sono ancora da assegnare i Giochi del Mediterraneo del 2025. Per la Calabria sarebbe una vetrina di grande prestigio. In alternativa Cosenza può proporre la propria candidatura per organizzare le Universiadi, utilizzando come sede per accogliere gli atleti il campus di Arcavacata.
Salvatore Bruno
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