L'analisi del Corriere della Sera mette in evidenza una forte diminuzione soprattutto al Sud rispetto allo scorso anno. Il commissario della Lega Saccomanno fa appello a Salvini e Occhiuto: «È necessario che tutta la politica si impegni perché vengano ripristinati i voli»
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Le compagnie low cost nel 2024 taglieranno oltre 2 milioni di sedili rispetto al 2023. È quanto emerge da un’analisi del Corriere della Sera secondo cui Ryanair, easyJet, Wizz Air e Vueling ridurranno i posti sui voli interni: a essere maggiormente penalizzate saranno soprattutto le regioni del Meridione e le isole, come Calabria, Sicilia, Sardegna e Puglia. Aumenteranno invece le rotte verso le destinazioni europee.
Due dirigenti di compagnie low cost al Corriere hanno spiegato che alla base di queste scelte ci sono anche motivazioni economiche: l’Italia costa mediamente di più rispetto ad altri Paesi europei (tra i costi da considerare c’è per esempio l’addizionale comunale) e il mercato interno non è redditizio per gran parte dell’anno.
Secondo i dati estratti dal database di Cirium, dal 1° gennaio al 30 settembre 2024 i vettori hanno messo in vendita 32 milioni di posti sui collegamenti interni all’Italia, lo 0,6% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Il calo risulta essere particolarmente marcato in Calabria, dove al momento manca quasi un terzo dei posti in vendita nei nove mesi del 2023. Il segno meno si registra anche in Sicilia (-8%), Sardegna e Puglia (-6%). Nel complesso in queste 4 regioni le low cost hanno tagliato quasi 1,8 milioni di sedili.
Saccomanno (Lega): «Bisogna evitare l'isolamento dei territori»
«Le compagnie low cost stanno riducendo la loro presenza in Italia, con Ryanair ed EasyJet che tagliano i voli, Wizz Air che dimezza l'offerta e Vueling che quasi scompare – commenta il commissario della Lega in Calabria Giacomo Francesco Saccomanno –. Questo calo è particolarmente evidente nel Sud Italia, come in Calabria e Sicilia, accentuando il problema della scarsa connettività in alcune parti del paese. Secondo i dati forniti dalla piattaforma Cirium Diio, nel 2024 sono stati tagliati oltre 2 milioni di posti rispetto all'anno precedente. Le compagnie low cost sembrano preferire investire sulle rotte tra l'Italia e il resto dell'Europa, a causa di motivi economici. L'Italia ha costi mediamente più alti rispetto ad altri paesi europei, come l'addizionale comunale che si paga per ogni passeggero in partenza. Inoltre, il mercato interno non è molto redditizio per gran parte dell'anno rispetto ai collegamenti internazionali».
«Nel complesso, le compagnie low cost straniere hanno ridotto la loro quota di offerta sui voli nazionali dal 67% nel 2023 al 60% nei primi nove mesi del 2024 – aggiunge –. Tuttavia, aumentano l'offerta sui collegamenti tra l'Italia e il resto dell'Europa. Ryanair ed easyJet incrementano l'offerta internazionale dal nostro paese, mentre Wizz Air e Volotea registrano un aumento del 30%. Vueling segna solo un timido aumento del 1%».
«Nel Sud Italia, la riduzione delle compagnie low cost è particolarmente evidente, con una mancanza di posti in vendita del 33% in Calabria e una riduzione del 8% in Sicilia – continua –. Anche Sardegna e Puglia registrano un calo del 6%. Complessivamente, le compagnie low cost hanno tagliato 1,8 milioni di posti solo in queste quattro regioni. Tuttavia, alcune compagnie aeree sottolineano che la programmazione non è ancora definitiva e che potrebbero esserci degli "aggiustamenti" nelle prossime settimane. Ad esempio, l'amministratore delegato di Ryanair, Michael O'Leary, afferma che la compagnia prevede di aumentare i posti in Italia del 10% nel 2024 e sta collaborando con il governo e le regioni per investire in nuovi aerei e rotte».
«È necessario che tutta la politica – conclude – si impegni affinché vengano ripristinati i voli, tenendo, naturalmente, in debita considerazione l’utenza per evitare, da una parte, sprechi, e dall’altra, l’isolamento dei territori. Un appello particolare al ministro Salvini, che tanto sta facendo per il Sud e la Calabria, e al presidente Occhiuto, che, con grandi sacrifici ed impegno, sta occupandosi dei tanti problemi che assillano la nostra regione, che ha evidenziato un abbandono trentennale. La Calabria, così come il Sud, non possono essere isolate, ma devono, invece, essere sostenute per una crescita e sviluppo che meritano».