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Ci sono anche 24 docenti dell’Università della Calabria tra i 600 che hanno firmato il documento per chiedere al Governo e al Parlamento “interventi urgenti” per rimediare alle carenza in italiano dei loro studenti. L’iniziativa promossa dal gruppo di Firenze per la scuola del merito e delle responsabilità.
«È chiaro ormai – si legge nell’incipit della lettera - da molti anni che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente. Da tempo i docenti universitari denunciano le carenze linguistiche dei loro studenti (grammatica, sintassi, lessico), con errori appena tollerabili in terza elementare. Nel tentativo di porvi rimedio, alcune facoltà hanno persino attivato corsi di recupero di lingua italiana».
La lettera porta la firma, tra gli altri, di accademici della Crusca, di linguisti, docenti di letteratura italiana e di diritto, storici, ma anche filosofi, sociologi, economisti secondo i quali «il sistema scolastico non reagisce in modo appropriato, anche perché il tema della correttezza ortografica e grammaticale è stato a lungo svalutato sul piano didattico»
«Abbiamo bisogno -viene evidenziato ancora nel documento - di una scuola davvero esigente nel controllo degli apprendimenti oltre che più efficace nella didattica, altrimenti né il generoso impegno di tanti validissimi insegnanti né l'acquisizione di nuove metodologie saranno sufficienti. Dobbiamo dunque porci come obiettivo urgente il raggiungimento, al termine del primo ciclo, di un sufficiente possesso degli strumenti linguistici di base da parte della grande maggioranza degli studenti». (m.s.)
La lista, pubblicata da Repubblica, dei docenti dell’Unical che hanno sottoscritto la lettera: