A soli 49 anni, si ritrova, in un attimo, dai banchi di scuola all’empireo della politica calabrese. Giusi Princi, vicepresidente della Regione Calabria, protagonista della puntata di vis-à-vis di venerdì 17 giugno, si è raccontata a Paola Bottero, direttore strategico del gruppo e del network, descrivendo tutto l’impegno e la grinta di chi è abituata a rispondere con i risultati.

«Ho avuto un’infanzia per certi aspetti serena, nonostante la morte di mio padre quando avevo solo tre anni. Mia madre - ha dichiarato la vicepresidente della Regione - ha sempre creduto tanto nella giustizia e nei valori sociali, rappresentando per me un modello da seguire. Lei mi ha voluta crescere con “libertà educativa” e ha preferito occuparsi di me, senza l’aiuto dei nonni, riuscendo a responsabilizzarmi fin da piccola. Ho sempre studiato con passione e determinazione, vivendo la cultura come un investimento e un’arma di riscatto».

«Sono cresciuta, dunque, con i sacrifici di mia mamma, che gestisce un bar e mi sono fatta da sola grazie a studio e determinazione - ha continuato Princi -. Questi risultati mi permettono di battere i pugni e garantiscono la mia libertà: senza sacrifici non si va da nessuna parte. Quando mio cugino Francesco Cannizzaro mi disse che Roberto Occhiuto aveva bisogno di qualcuno che potesse assumere importanti incarichi strategici in politica, ho vissuto la sua proposta inizialmente con stupore e incertezza, perché fino a quel momento mi ero dedicata solo alla scuola e ai miei ragazzi. Mi sembrava quasi di “tradire” quei giovani per i quali avevo profuso tutte le mie energie e il mio impegno per entrare nel mondo della politica, che sottrae parecchio tempo a coloro che decidono di occuparsene. Pensai, comunque, di accettare proprio per contribuire a un cambiamento importante nella società, in modo da poter offrire qualcosa di diverso anche ai giovani».

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