Tutti gli articoli di Attualità
PHOTO
Ci sono tanti modi per raccontare una storia. Su un foglio bianco possono fiorire fiumi di parole, su una tavola informe si può dipingere. Da un “sasso” può nascere una scultura, con la voce, invece, si può cantare. Tra i più potenti mezzi per comunicare, dalla sua nascita ad oggi, c’è l’arte fotografica. La macchina fotografica per Saverio Caracciolo, ormai storico fotografo e reporter dell’emittente televisiva LaC, diventa strumento per cogliere frammenti di vita e i sentimenti che agitano l’animo umano.
A Roma, nella giornata di ieri, è stato premiato nell’ambito della decima edizione del Premio nazionale di Poesia, Narrativa, Fotografia e Cortometraggi. Il suo scatto “La speranza” si è piazzato al quinto posto in una competizione, quella promossa dall’Associazione culturale “Alberoandronico”, che ha visto l’adesione di oltre 700 partecipanti. Nel corso del Premio, la cui fase conclusiva si è svolta nella sala “Promoteca” in Campidoglio, sono stati tributati anche artisti provenienti da più parti del mondo.
Saverio ha colpito la commissione giudicatrice con una foto dal grande impatto emotivo. Un ulteriore viaggio della speranza con protagonista un giovane di colore, incontrato sul treno, nei pressi della stazione di Cutro. Entrambi, in un’assolata giornata estiva, stavano percorrendo la tratta verso la città di Crotone. Per il ragazzo, però, quel giorno rappresentava una data decisiva poiché da lì a poco avrebbe ricevuto il permesso di soggiorno. Storie di una Calabria che accoglie. Storie di una Calabria che nelle difficoltà e contraddizioni, continua ad essere per molti terra di speranza. La carica emotiva, l’attesa, il desiderio di un futuro migliore, sono stati racchiusi in un unico click. Ciascuno vede un po’ del proprio vissuto negli occhi sfuggenti e proiettati “al nuovo” del giovane africano. La tensione del momento è poi accentuata dall’utilizzo del bianco e nero. Più di tante parole e discorsi eloquenti, “La speranza” raggiunge il cuore di chi osserva: «Sono orgoglioso e soddisfatto dell’esperienza romana – commenta il fotografo aggiungendo – dedico questo Premio a tutta la grande famiglia LaC».
g.d'a.