«La ‘Ncrinata si svolge da oltre tre secoli. Quello di Dasà è un appuntamento unico nel suo genere perché, dietro le statua della Madonna, San Giovanni e Gesù, c’è la corsa di tutto il popolo. Una corsa incontro alla vita». Nelle parole del sindaco Raffaele Scaturchio, tutta l’emozione e l’attesa per l’ormai storicizzato appuntamento con la fede.

Il rito richiama annualmente centinaia e centinaia di fedeli da ogni angolo della Calabria. Nell’edizione 2023, l’evento assume un significato particolare: «Per la prima volta – spiega il sindaco- il Cristo risorto sarà dotato della nuova preziosa raggiera realizzata dal maestro Michele Affidato con l’oro donato dai fedeli».

La discesa e intronizzazione della Madonna della Consolazione

La discesa con relativa intronizzazione anticipano la ‘Ncrinata. Si tratta di due riti che si svolgono in momenti diversi ma sono tra loro collegati. Lo scopo è quello di raccontare la Resurrezione di Cristo con modalità che differiscono delle affrontate che costellano gli appuntamenti religiosi della domenica di Pasqua in vari contesti territoriali vibonesi e calabresi.

Si parte lunedì di Pasquetta. Nel piccolo centro del Vibonese si svolge l’intronizzazione. Si tratta di un appuntamento assai sentito dalla comunità: la statua della Madonna della Consolazione lascia la sua sede e viene collocata davanti all’altare per essere preparata in vista della ‘Ncrinata. L’effigie è un’opera di grande valore storico e artistico che viene conservata in una nicchia lignea di epoca tardo settecentesca, opera di artisti serresi. Mentre i fedeli intonano canti e recitano preghiere, il parroco sistema la statua vestendola con i colori della festa, azzurro e oro, per poi aggiungere le vesti del lutto rappresentato da un lungo mantello nero e il fazzoletto bianco. Il Bambino Gesù viene staccato dall’effigie mentre in testa viene riposizionata la corona.

La ‘Ncrinata di Dasà: il saluto della Madonna al figlio risorto

La ‘Ncrinata raccoglie simboli e tradizioni antichissime. L’incontro tra la Madonna e Gesù risorto è il culmine di un cammino di fede dalle radici salde: «Dal 2018 – spiega il sindaco Scaturchio- è stata dichiarata dall’ammirazione comunale festa patronale, richiama oltre a migliaia di persone dei paesi vicini anche tanti emigrati». Nell’archivio diocesano è attestato che la prima documentazione della ‘Ncrinata di Dasà è relativa al 1711. Pertanto la sua esistenza è certificata dal Settecento in poi ma alcuni studi ritengono che la celebrazione possa addirittura datarsi a due secoli prima, ossia a partire dal Cinquecento. A ciò s’aggiunge un’altra curiosità: la statua della Madonna della Consolazione portata in processione è di epoca tardorinascimentale. Tra la ‘Ncrinata e le affrontate, a cambiare non è solo la data e il nome ma anche la prospettiva.

Chi osserva tende a immedesimarsi dell’Addolorata, corre verso Cristo. Si punta non tanto all’incontro ma al gesto del saluto, ‘Ncrinata appunto, che la Vergine riserva a suo figlio dopo la Resurrezione. E ancora. A variare è anche la formula dell’annuncio pasquale. La Madonna coglie il messaggio di San Giovanni al volo, senza ombra di incredulità. Solo una volta l’apostolo si reca dalla Vergine. Lei crede senza tentennamenti e corre verso il Risorto. In mattinata prima si svolge la solenne celebrazione liturgica presieduta dal vescovo Attilio Nostro, poi la 'Ncrinata. Alle ore 19.00 concerto live del cantautore Povia.