La guerra nel cuore d’Europa sta provocando grande mobilitazione da parte della società civile e dei media. Milioni di persone si riversano quotidianamente nelle piazze di tutto il mondo per esprimere dissenso all’invasione dell’Ucraina e i social si sono colorati di giallo e di blu per condannare l’azione di Putin. Testimonial d’eccellenza di pace moltissime celebrità: da Madonna a Marina Abramovic che non smettono di condannare l’attacco a Kiev e ha vestito i colori della bandiera ucraina, durante il concerto di New York, la cantante kossovara Dua Lipa mentre Jared Leto l’ha issata dal palco invitando a una risoluzione non violenta. La top influencer italiana Chiara Ferragni ha spammato dai suoi canali la raccolta fondi della Croce Rossa (seguita da marito e sorelle).

Si sono nettamente schierati dalla parte della popolazione attaccata dal Cremlino molti network e testate giornalistiche. Il Time ha dedicato alla crisi la copertina dell’ultimo numero con tanto di bandiera e citazione in cirillico del discorso del primo marzo di Zelensky al Parlamento Ue: «La vita vincerà sulla morte e la luce vincerà sul buio».

Il network LaC, Pubbliemme, Diemmecom, ViaCondotti21 e LaCapitale tra i primi hanno scelto da che parte stare lanciando una campagna di sensibilizzazione in sostegno della popolazione violentata dai carri armati russi e promuovere i valori della pace invitando lettori e telespettatori a restare sempre accanto a chi lotta.

La Rai si è unita alla campagna di raccolta fondi di Unicef, Unhcr e Croce Rossa Italiana per garantire alle famiglie e ai bambini che fuggono dalla guerra protezione, rifugi, coperte, cure mediche, acqua potabile, kit per l’igiene personale e supporto psicologico. Ancora trionfa sulla copertina social di Vanity Fair l’ex attore presidente Zelensky, promosso a icona di resistenza.

Un’iniziativa congiunta è stata lanciata invece da TgLa7 e Corriere della Sera per dare un contributo ai territori interessati dal conflitto e agli operatori umanitari e socio-sanitari. Il direttore del Corsera Luciano Fontana ha inoltre dedicato a Zelensky l’editoriale “Siamo tutti ucraini” e la bandiera, disegnata da Mimmo Paladino, è diventata bandiera della testata. «Accompagniamo il popolo ucraino che soffre sotto i bombardamenti» recita infine la prima dell’Osservatore Romano. Mentre l’editore di Domani, Carlo De Benedetti, ha aderito alla raccolta della comunità di Sant’Egidio donando 500mila euro.

L’organizzazione UkraineDAO, con il sostegno delle militanti del collettivo punk femminista Pussy Riot, ha raccolto 6,7 milioni di dollari che andranno a favore di “Come back alive” - campagna a supporto dell’esercito ucraino - attraverso la vendita di un’opera digitale raffigurante la bandiera. Bandiera che da oggi inneggia anche sulla linea A della metropolitana di Roma dalla quale viaggia “un treno per l’Ucraina” con sedili impressi della parola “pace” (in italiano e cirillico).

È possibile infine finanziare due progetti in sostegno dell’informazione libera nei territori di guerra: The Kyiv Indipendent (sito di notizie indipendente dove lavorano giornalisti ucraini che scrivono in inglese) e Meduza, uno dei principali giornali indipendenti russi in lingua inglese.