Klaus Algieri in 10 anni di presidenza della Camera di Commercio di Cosenza, ha rivoluzionato l’Ente, facendone un’istituzione di primaria importanza. E di rilievo nazionale. Burocrazia ridotta al minimo e tante iniziative. Sempre quasi un miracolo.
«Piu che “miracolo” credo sia solo buon senso - ci dice Algieri -. Il buon senso di agire per il bene dell’Ente e delle decine di migliaia di imprese che esso rappresenta (oggi sono più di 80.000) così come chiunque di noi farebbe per la propria famiglia o per la propria azienda. Sentire la responsabilità del ruolo che rivestiamo e delle risorse che gestiamo e, per questo motivo, aprire l’Istituzione Camera di commercio alla trasparenza, coinvolgendo quanti più attori possibili nelle decisioni da prendere e rendendo loro conto di ogni risultato raggiunto ma anche della necessità di aggiustare il tiro, quando occorre».

Questo è quello che avere fatto con Open Camera Cosenza...
«Sì, perché sono convinto che la trasparenza sia non solo un antidoto a qualunque tentazione di sviare dal buon senso, qualora ce ne fosse bisogno, ma anche uno scudo che respinge ogni dubbio sulla bontà delle intenzioni e che ci porta, uno scalino dopo l’altro, sempre più vicini a realizzare la nostra visione. Posso affermare, con un certo orgoglio, che così facendo abbiamo dato vita ad un Modello da cui sarà molto difficile allontanarsi in futuro. E se questo genera sorpresa forse è più perché si parla di un’esperienza del Sud Italia che di un intervento divino».

Intanto l’ultimo premio sul bilancio è un motivo di grande orgoglio...
«È un motivo di grande orgoglio, è vero. E per più di una ragione. Intanto perché la valutazione del nostro bilancio è stata operata da un soggetto terzo e altamente qualificato, visto che il Premio è stato organizzato da FERPI-Federazione Relazioni Pubbliche italiane, Borsa Italiana e Università Bocconi, con una Giuria presieduta dal Rettore di quest’ultima, il Prof. Francesco Billari. Il che non solo conferma ma dà ancora maggior valore alla bontà del modo in cui la Camera di Commercio di Cosenza rendiconta i risultati della sua azione, per la sua trasparenza e, soprattutto, per come fa sistema con i suoi stakeholder per produrre valore condiviso per le imprese che rappresenta e il territorio. E infine, ma non meno importante, perché è un riconoscimento che, tramite il nostro ente, contribuisce a mutare il vecchio racconto stereotipato del Mezzogiorno mettendo in evidenza che lo sviluppo economico passa attraverso la consapevolezza di un Sud di opportunità, competizione ed eccellenza».

Sono tante le iniziative di grande importanza e che hanno avuto particolare successo nel corso degli anni
«Sicuramente il primo riconoscimento internazionale ricevuto dalla Camera di commercio per ‘OpenCameraCosenza’. In quell’occasione fui invitato presso la sede OCSE di Parigi a raccontare la rivoluzione culturale attuata con il nostro progetto, unica esperienza italiana invitata all’'Innovation Conference talk 2017 dell'OPSI, l’Osservatorio sull’Innovazione nel settore pubblico attivato dall’OCSE nel 2014. Davanti ad un pubblico di addetti ai lavori e giornalisti internazionali, ho spiegato che ‘OpenCameraCosenza’ non era solo un progetto innovativo, bensì una rivoluzione di sistema tesa a riavvicinare la Camera di Commercio all’impresa».

Molti altri riconoscimenti sono seguiti da allora
«Esattamente. Come il Premio AIF-Adriano Olivetti, che abbiamo ricevuto per due volte e al quale sono molto legato per l’enorme valore della figura di questo imprenditore ai cui principi la Camera oggi si ispira; o, più di recente, l’adesione al UN Global Compact, nel 2020, l’iniziativa strategica di cittadinanza d’impresa più ampia al mondo, lanciata dall’ONU per incoraggiare l’adozione di politiche sostenibili nel rispetto della responsabilità sociale d'impresa e di cui la Camera di Commercio di Cosenza con il suo ‘Modello Camera Cosenza’ è una delle pochissime organizzazioni del Settore Pubblico italiano presenti».

Ma, al di là dei riconoscimenti, ci sono state iniziative di valore nazionale
«Penso all’istituzione del Parlamento delle Imprese di Cosenza, inaugurato a dicembre del 2017 e che, nel corso degli anni, ha ospitato l’intervento di personalità di spicco come Giuseppe De Rita, Presidente del CENSIS, Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio nazionale, Angelo Buscema, giudice della Corte  Costituzionale, Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale, Tiziano Treu, allora Presidente del CNEL, Giuliano Amato, solo per citarne alcuni. Con questo strumento innovativo di dialogo tra istituzioni e stakeholder, abbiamo accorciato le distanze tra gli attori economici del territorio e i rappresentanti del mondo delle istituzioni e dell’economia nazionale che intervengono alle sedute”.

Il Premio Imprese Storiche è uno di quegli appuntamenti di particolare interesse
«Si tratta di un evento che mi emoziona ad ogni edizione. Il premio attesta il valore di tutti quegli imprenditori ed imprenditrici che continuano a contribuire allo sviluppo economico della provincia di Cosenza, nonostante il passare del tempo e le difficoltà. Una vera e propria celebrazione dei casi di successo delle imprese del territorio cosentino.Mi consenta di chiudere questa breve carrellata, infine, con il Primo Forum del Mezzogiorno “Antonio Serra”, che abbiamo organizzato nel maggio di quest’anno portando a Cosenza più di 40 relatori, protagonisti dell’Economia, del Lavoro, della Politica e delle più alte Istituzioni dello Stato per dibattere sulle sorti del Mezzogiorno tra PNRR, PNC, Formazione, Ricerca, Pubblica amministrazione e Politiche di Sviluppo efficaci».

Klaus Algieri è un fiume in piena, sempre attivo e sempre attento al mondo dell’impresa calabrese e alle possibili iniziative da mettere in campo. Soprattutto in un’epoca in cui tutto è in trasformazione.
«Io penso che il mondo dell’impresa è meno incline di altre realtà ad essere circoscritto in un ambito geografico. Oggi ancor più che in passato. Sicuramente il contesto cambia di regione in regione, per limitarci all’Italia, però, come sosteneva proprio l’economista Antonio Serra nel XVI secolo, ragionando 150 anni prima degli inglesi sui fattori che producono la ricchezza (benessere, diremmo oggi) di uno Stato, più che da ogni altro fattore naturale, la cui presenza o meno in un territorio è del tutto casuale, questa dipende dal suo capitale umano, dall’impresa e dalla politica».

Ma le imprese calabresi?
«Hanno affrontato con grande resilienza la brusca accelerazione impressa al cambiamento dalla pandemia degli scorsi anni reinventandosi e adattandosi con successo, tant’è che oggi, nella nostra provincia, registriamo un incremento delle localizzazioni imprenditoriali in netta controtendenza con la media nazionale. Si tratta non solo di giovani imprenditori ma anche di realtà più consolidate che maturano anche dal punto di vista della struttura societaria, passando a forme più evolute. Resta in Calabria però, come in tutta l’Italia, la grande presenza della micro e piccola impresa che, a ben vedere, più che un punto di debolezza è forse la caratteristica che più di altre ci rende un’economia di successo. È una dimensione che favorisce la creatività e la flessibilità ma che ha bisogno di cure particolari. E proprio a queste imprese è rivolto il cuore delle nostre attività, per supportarne lo sviluppo, affiancarle nella transizione digitale ed ecologica, accompagnarle nei processi di internazionalizzazione e, soprattutto, semplificare loro la vita ogni volta che hanno bisogno di rivolgersi ad una pubblica amministrazione come la nostra».

La Calabria soffre, l’economia langue. Eppure, c’è una rete di piccole imprese che tiene in piedi questa nostra terra. Come sostenete questi giovani e coraggiosi imprenditori?
«Come Le dicevo, è proprio a queste realtà che si rivolge principalmente la nostra attività come Camera di commercio. È un insieme di azioni coordinate che vanno dal sostegno finanziario all’erogazione di servizi innovativi, all’affiancamento nella digitalizzazione e nei percorsi di sostenibilità ambientale, alla semplificazione amministrativa, all’internazionalizzazione e, non ultimo, all’ascolto. Un ascolto che è rivolto non solo alle imprese e ai giovani aspiranti imprenditori, ma anche alle altre istituzioni e che oggi può contare su una rete di intese con oltre quaranta soggetti, perché siamo convinti che solo ascoltando il territorio si possa agire una rappresentanza consapevole degli interessi in gioco, anche componendo istanze contrapposte, per creare valore pubblico nell’interesse comune della collettività».

Il presidente Algieri ha uno sguardo aperto al futuro. E sta pensando già a diverse iniziative...
«Gliene dico due, ma posso dare solo delle anticipazioni: la Camera di commercio di Cosenza istituirà e gestirà in collaborazione con una primaria Fondazione italiana un Premio di livello nazionale; il Modello Camera Cosenza sarà oggetto di studio a livello internazionale»